Che sorpresa Cantine Intesa

Non capita spesso di visitare una cantina sociale romagnola. In genere, questa attenzione, la riserviamo (mi ci metto anche io) alle realtà cooperative di altre regioni, vedi Alto Adige per fare un esempio. I motivi di questa riluttanza potrebbero essere molteplici: una certa forma di snobismo, la presunzione di sapere che i vini siano di scarso valore e il fatto di non poter esibire sui social bottiglie “acchiappalike”. Ci si preclude così la possibilità di assaggiare dei buoni vini e di conoscere in maniera più approfondita anche la “mission” di una cantina cooperativa.

La recente ospitalità di Cantine Intesa rivolta al Consiglio di Ais Romagna delegazione di Faenza, ha offerto l’opportunità di rivedere alcuni pregiudizi e di aggiornare le valutazioni sul reale valore di questi vini che, pur non essendo “capolavori” si sono rivelati molto più che corretti.

Cantine Intesa è ubicata sulla statale che porta a Modigliana, qualche chilometro prima del paese, è spaziosa e ben equipaggiata sia come aree di raccolta uve che come cantina di vinificazione e affinamento con botti di rovere di varie dimensioni. Fin qui tutto nella norma. Quello che invece non ha mancato di sorprendermi è la contemporaneità dei vini prodotti nella linea entry level etichettata sotto il brand Poderi delle Rose (la linea top invece si chiama “I Calanchi”). Merito senz’altro dell’equipe tecnica costituita da Marco Gallegati e Pietro Ortolani, giovani preparati e attenti.

Un livello qualitativo convincente iniziando dal Frizzante Dionysos (gradevolissimo con i salumi) per attraversare tutta la linea dei bianchi, Albana, in primis e poi Chardonnay e Pinot Grigio che strizzano l’occhio a chi cerca in etichetta il fascino dei vini da vitigni alloctoni. Vini pulitissimi, che si esprimono bene al naso con il risultato niente affatto scontato di non restare intrappolati nel vortice di profumi indotti dai lieviti.

Accuratezza e precisione anche sui tre rossi da Sangiovese con il base, incredibilmente venduto a meno di 6 euro, sorprendente per l’istintiva facilità di beva che a me ha riportato indietro nel tempo, quando i sangiovese esibivano quelle rinvigorenti e ben definite note di ciliegia fresca. Anche gli altri due sangiovese, il Superiore e il Riserva Zanarina, sono risultati privi di intrusioni surmature e asperità tanniche. La buona rete di negozi aziendali sparsi nel territorio romagnolo ne assicura la reperibilità.

Info: https://www.cantineintesa.it/ITA/chi.htm


Giovanni Solaroli
Giornalista, degustatore ufficiale, docente AIS, per anni è stato il referente per la Romagna della Guida Ais nazionale Vitae. E' co-autore del primo e unico libro interamente dedicato all’Albana di Romagna.
giovannisolaroli@gmail.com

Copyright © Emilia-Romagna Vini - Iscritto al Registro Stampa presso il Tribunale di Forlì al n. 11/18