A parte il giochetto di parole del titolo, oggi scrivo su San Patrignano senza scrivere di San Patrignano. Mi sottraggo volentieri alla canea sulla comunità, scatenata dalla messa in onda della serie SanPa su Netflix. Mi sottraggo nonostante io abbia lavorato a Rimini 25 anni, dal 1986 al 2010, ed abbia vissuto, seppur di riflesso, parte delle vicende narrate.
Non mi sottraggo invece al racconto del vino di SanPa, o meglio del nuovo corso dei vini della comunità. Uno stile che sbuca come un bucaneve dal terreno con il suo carico simbolico di speranza e purezza. Nel corso del tempo (non è una citazione wimwendersiana) la trasformazione della comunità ha coinvolto in modo profondo tutto l’assetto dei laboratori e delle attività produttive, facendo diventare la filiera agroalimentare l’attività più rilevante: dalle carni ai formaggi, ai salumi e ai prodotti da forno e, ovviamente alla produzione vitivinicola.
E proprio alla produzione vitivinicola si accentrano le novità che più interessano i nostri lettori di cronache vinose. La più eclatante è il cambio di conduzione enologica. Al posto di Riccardo Cotarella subentra Luca D’Attoma in qualità di consulente esterno, mentre alla guida dell’equipe tecnica va Monia Ravagli, precedentemente capo enologa presso la Tenuta Drei Donà La Palazza. La scelta rientra in un quadro di ampliamento di tutta la filiera agroalimentare, che ha comportato cambiamenti anche nella destinazione dei terreni e la diversificazione delle colture.
C’è una volontà evidente e manifesta di dare allo stile dei vini più immediatezza ed eleganza, cercando di ridurre quello stacco, del tutto ovvio, tra i vini top di gamma come Montepirolo ed Avi a quelli cosiddetti base come quelli della linea Aulente. Un cambio che risulta evidente già oggi nel Vie 2019, da sauvignon blanc in purezza. In via di abbandono quello stile “iper” espressivo sia al naso che al gusto, in favore di un approccio che mette invece in risalto la complessità e l’eleganza; un risultato ottenuto grazie alle scelte fatte in campo e in cantina.
Nel Vie 2019 non è difficile riscontrare alcuni tratti tipici del vitigno, ma declinati con finezza; profumi di pompelmo, eucalipto, salvia e foglie di tè e pietra focaia. Nell’assaggio convince l’equilibrio giocato tra freschezza agrumata, corretto calore alcolico e persistenza sapida ben misurata. Bonus finale: il prezzo davvero “moneysafe”.
SAN PATRIGNANO
Via San Patrignano, 53
47853 Rimini (RN)
https://www.vinisanpatrignano.com/
VIE 2019 euro 8,40