Tocca quota 362 milioni di euro (+10%) il fatturato del Gruppo Caviro che si conferma al secondo posto in Italia dietro solo a Cantine Riunite e Giv. L’utile di esercizio (31 agosto 2020) è di 4,4 milioni di euro, il patrimonio netto si è assestato a 89,2 milioni, l’Ebitda sfiora i 27 milioni di euro, con una incidenza del 7,4% sul fatturato. Un bilancio al di sopra delle aspettative trainato in particolare dalle vendite in Gdo, l’export e la produzione di alcol di Caviro Extra.
La composizione dei ricavi del Gruppo è suddivisa per il 69% vino, 21% alcol mosti e acido tartarico, il 10% energia e ambiente. Carlo Dalmonte è stato confermato per altri tre anni alla guida del gruppo.
Investimenti
Gli investimenti ammontano a 24,5 milioni di euro. “Proprio gli investimenti effettuati nel corso degli ultimi due anni – spiegano in una nota - negli ambiti della ricerca e sviluppo, della tecnologica e della qualità del prodotto hanno permesso di fare la differenza soddisfacendo da un lato la domanda di prodotto da parte del consumatore finale e, dall’altro, garantendo il servizio e l’attenzione anche in momenti in cui l’approvvigionamento di materie prime si è rivelato un’esigenza reale e urgente”.
Cambiamento nei consumi
Già dalle prime fasi dell’emergenza, in Italia si è registrato un trend positivo per il consumo di vino in casa. La grande distribuzione ha registrato diversi cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, e molte categorie di base hanno evidenziato trend positivi: tra queste figura il vino confezionato. Nei 12 mesi al 31 agosto 2020, i consumi di vino sono cresciuti del 3,8% a volume, mentre il dato di fatturato alle casse ha registrato un +4,4%.
In questo contesto, Caviro ha confermato la propria posizione al vertice per quota di mercato a volume e a valore. Registrando una crescita significativa specialmente nelle vendite dello storico marchio in brik Tavernello, cresciuto del 4,2% rispetto all’anno precedente, attestandosi su una quota di mercato pari al 35,1% del segmento brik.
Quanto alle esportazioni, che incidono per un 28% sui ricavi totali del gruppo, hanno registrato un +18%.
Non solo vino
I risultati positivi sono dovuti anche al buon andamento di Caviro Extra, la società controllata che si occupa della produzione di alcol, mosti e acido tartarico. Dal mese di marzo 2020 la pandemia ha infatti reso l’alcol pressoché introvabile, e Caviro Extra è riuscita ad aumentare rapidamente e significativamente la propria produzione, trasformando così un momento di difficoltà in occasione di resilienza e solidarietà verso la comunità.
“Tale reazione – spiega Dalmonte – ci ha permesso di rispondere alla fortissima domanda ma anche di contribuire direttamente con donazioni alle farmacie del territorio, alla Protezione Civile e ad altri enti e associazioni locali”.