La Toscana con il lampredotto e il Messico con il Taco al Pastor hanno vinto il premio “Gianpiero Giordani Street Food Award 2022”, manifestazione intitolata a colui che è stato l’anima del Festival del Cibo di Strada di Cesena e che si è tenuto nello scorso fine settimana. Dopo il Covid è tornato a pieno regime e non ha deluso. Anzi, ancora una volta il bilancio è più che positivo, non a caso è stato raggiunto l'obiettivo di superare le 100mila presenze. Risultato che è stato possibile grazie alla qualità delle proposte culinarie, elemento che ha sempre contraddistinto la kermesse cesenate.
Nella sezione italiana il lampredotto ha battuto di un’incollatura gli arrosticini abruzzesi e le bombette di Alberobello. Tutte e tre le preparazioni erano una gioia per il palato. Il lampredotto, nonostante si tratti di una frattaglia, ha una dolcezza stupefacente e il Trippaio fiorentino è un maestro nella preparazione. Le altre due offerte, per certi versi, erano simili anche se utilizzavano carni diverse: maiale (capocollo) le bombette e pecora gli arrosticini. Il fil rouge però erano il grasso, ma, soprattutto, il formaggio. Nell’offerta pugliese era all’interno, mentre in quella abruzzese il pecorino era servito a parte, ma doveva essere mangiato in abbinata alla carne. In entrambi i casi garantivano una rotondità invidiabile.
Ma tutti gli stand hanno offerte preparazioni di alto livello. A partire da Palermo che ha scelto di partecipare al premio con il pane ca meusa (milza), preparazione tradizionale, ma molto meno ruffiana di arancini, cannoli e panelle, tre cibi che anche quest’anno sono stati gettonatissimi. Così come erano golosi e stuzzicanti i panzerotti pugliesi; la pizza napoletana, la classica margherita rigorosamente servita a portafoglio; la pastiera o la sfogliatella napoletana, dolci che regalano emozioni; il gnocco fritto emiliano servito con salumi interessanti, a partire da un saporito prosciutto stagionato 24 mesi; e le olive ascolane, una delle regine dello street food che quest’anno sono state proposte anche al tartufo.
Nella sezione internazionale la vittoria del Messico è stata più schiacciante grazie ad un taco condito con carne cotta con l’ananas, aggiunta che ha regalato un grande equilibrio. Ma il colpo di genio è stata affiancarla ad un assaggio di margarita che sgrassava la bocca. Ma anche le altre preparazioni erano di alto livello. A partire dallo stand argentino che ha servito una carne tenerissima. Volendo c’era anche una salsa, buona, ma coprente. Di alto livello anche il panino bao proposto dalla Cina. Chiaramente dominava l’agrodolce, ma la presenza di anacardi garantiva una croccantezza interessante. Stuzzicante anche il pollo tandoori proposto dall’India, preparazione equilibrata e nella quale, al contrario di quello che si poteva pensare, non c’era un eccessivo utilizzo delle spezie.