Pagadebit, un bianco oltre l’Albana

“Vorrei un bianco romagnolo, ma non propormi la solita albana, per favore!”. Ultimamente questa richiesta mi viene rivolta spesso, quando siamo a tavola con amici al ristorante o anche quando ceno a casa in famiglia è un ritornello che si ripete. Certo, con maggior frequenza da quando assieme all’amico e collega Vitaliano, abbiamo scritto il primo libro sull’Albana, come se, per il semplice fatto di averlo scritto, dovrei bere solo Albana. Il più delle volte non so proprio come cavarmi d’impaccio. Già è difficile trovare un Albana figurarsi un altro bianco romagnolo; è più facile vedere un prete sulla neve che trovare locali alternative bianchiste in una carta dei vini.

Eppure, a cercare bene, qualche alternativa ci sarebbe. Prendiamo ad esempio il Pagadebit, un vino che in Romagna si trova abbastanza facilmente. Il vitigno di origine è il Bombino Bianco, di probabile origine spagnola, diffuso sia nel Lazio che in Puglia. Come suggerisce il nome, la sua vocazione è quella di produrre con regolarità ingenti quantità di uva, non mostrandosi particolarmente idoneo per fare vini importanti. Tuttavia ci sono delle eccezioni: ad esempio quando il vitigno è coltivato su terreni a componente silicio-calcarea, dove il Pagadebit mostra di poter esprimere qualcosa in più del suo semplice carattere fruttato e leggermente erbaceo che normalmente disegna il profilo di un Pagadebit in purezza.

Si contano sulle dita di due mani, le aziende che producono Pagadebit in purezza, e una di questa sta al di fuori di Bertinoro, unica sotto zona riportabile in etichetta. Si chiama Podere Vecciano e sta a Coriano, nell’entroterra riminese, dove il titolare Davide Bigucci coltiva una ventina di ettari in regime biologico certificato.

L’etichetta dedicata al Pagadebit riporta il nome Vigna delle Rose e ne vengono prodotte circa 7.000 bottiglie. Macerazione di un giorno sulle bucce per una parte della massa, (viene impiegato solo il mosto fiore) per dare un po’ più di sostanza e volume al vino finale, poi fermentazione in acciaio. Il 2017 è un vino che profuma di mela e pesca, assai fresco, moderatamente alcolico e dal buon carattere fruttato. Cosa ha di più? È che sul finale sfodera quel po’ di grinta sapida che fa la differenza. Con 8,00 euro non si può mica pretendere un Montrachet, vi pare?

Romagna Pagadebit Doc, Vigna delle Rose 2017
euro 7,50

Podere Vecciano - Via Vecciano, 23 Coriano (RN)
www.poderevecciano.it


Giovanni Solaroli
Giornalista, degustatore ufficiale, docente AIS, per anni è stato il referente per la Romagna della Guida Ais nazionale Vitae. E' co-autore del primo e unico libro interamente dedicato all’Albana di Romagna.
giovannisolaroli@gmail.com

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