“La storia della Sangiovesa è un simbolo del potenziale della nostra identità, un esempio di come possiamo imparare a raccontarci, un testimone dell’anima della Romagna, una esperienza preziosa per tutti. L’Emilia-Romagna è pronta per una nuova stagione di narrazione”. Queste le parole di Giorgio Melandri curatore del volume “La Sangiovesa – L’osteria di Santarcangelo”, pubblicato per celebrare i 30 anni dello storico locale nato dall’incontro tra l'imprenditore Manlio Maggioli e Tonino Guerra. Il libro ripercorre la storia dell’osteria custode della tradizione culinaria romagnola, con prefazione del giornalista Luca Sommi e le immagini d’autore di Maurizio Gjivovich.
“Abbiamo pensato a La Sangiovesa come un luogo in cui consumare i prodotti locali e vivere i tempi passati attraverso i piatti della Romagna – ha affermato Manlio Maggioli - Inevitabile con questo humus instaurare forti collegamenti anche con la cultura di questa terra. Tonino Guerra è stato uno dei primi ad arricchire il locale, ad esempio donandoci le stufe, che sono degli autentici capolavori. Successivamente sono arrivati altri artisti, alcuni anche giovani e molti ispirati da lui. Recentemente, le pareti del locale sono state arricchite da alcuni quadri di Guido Cagnacci (pittore seicentesco nato proprio a Santarcangelo) che ho acquistato personalmente".
Centrale il ruolo di Tonino Guerra in questo percorso. Fu Tonino infatti, insieme ad Alteo Dolcini, a inventare il nome La Sangiovesa, intuendo le potenzialità come contenitore dove ammucchiare la poesia e la bellezza, “qualcosa di nuovo e anche di vecchissimo che meriti di essere scoperto o, se vecchio, dissotterrato dall’indifferenza.”
Nel volume sono raccolti i piatti che hanno fatto la storia del locale, i piatti della tradizione interpretati sempre con rigore e qualità. Le ricette sono corredate da fotografie che coinvolgono anche i principali ingredienti. Un viaggio lungo quattro stagioni che parla di cucina di casa, gesti, contadini, storie di animali, prodotti della terra.
La Sangiovesa, oltre allo storico locale, comprende anche “Tenuta Saiano”, la “Vermuteria” e “ViaSaffi32” (ultimo nato proprio nel 2020). Conta 35 dipendenti di cui 20 direttamente all’interno de “La Sangiovesa”.