Il Premio Artusi 2021 va alla Comunità di Sant’Egidio. È una decisione forte che va nella direzione di una scelta di campo ben precisa: il cibo della condivisione con chi non ne ha. Lo sottolinea la motivazione del riconoscimento: “Per lo straordinario e continuo impegno nella costruzione di ponti di pace e dialogo nel Mondo, e per aver posto in particolare il cibo al centro della dignità e dell’identità dei poveri e dei migranti promuovendo la distribuzione dei pasti in strada, le mense comunitarie, i centri di accoglienza, il pranzo di Natale come occasioni di cura, relazione, fratellanza”.
È il fil rouge che ha attraversato questo premio, che sarà assegnato sabato 16 ottobre alle ore 18 a Casa Artusi a Forlimpopoli. Istituito nel 1997 quale riconoscimento a chi ha contribuito alla riflessione nel rapporto uomo/cibo, negli ultimi anni è andato a personaggi che si sono spesi in prima persona in questa direzione come il brasiliano Josè Graziano da Silva della Fao (2018), Carlo Petrini fondatore di Slow Food (2016), Enzo Bianchi della comunità di Bose (2014), Don Ciotti (2010) della comunità Abele e Serge Latouche (2009).
A ritirare il Premio sabato sarà Mario Marazziti della Comunità di Sant'Egidio, studioso e esperto di temi e programmi sociali e sanitari, già Presidente del Comitato permanente sui Diritti Umani. Nel corso della premiazione sarà trasmesso anche un videosaluto dell’Arcivescovo metropolita di Bologna card. Matteo Maria Zuppi.
Sempre sabato alle 17 ci sarà l'inaugurazione della mostra “Storia illustrata degli spaghetti al pomodoro” con acquerelli di Luciano Ragozzino e testi di Massimo Montanari, che comprende anche l’esposizione “Dante, la pasta e Artusi” con testi di Monica Alba e Giovanna Frosini, a cura di Andrea Tomasetig.
In allegato una immagine della mensa per i senza dimora a
Roma