‘Raccontare e promuovere i vini bianchi di Romagna, renderli memorabili, creando visibilità e reputazione, favorendone la conoscenza e la diffusione tra i winelover e nei locali pubblici’.
Ecco la mission del ‘Club dei bianchi in Romagna’ un sodalizio nato fra 15 produttori eccellenti rappresentativi del territorio, uniti per sfatare un pregiudizio: quello che la Romagna sia una terra di rossi e che i bianchi romagnoli siano tutto sommato meno interessanti di quelli di altre regioni italiane. Un pregiudizio che si riflette nelle carte dei vini dei ristoranti e vede i bianchi romagnoli grandi assenti nei wine bar all’ora dell’aperitivo e praticamente introvabili sulle tavole degli hotel della Riviera.
Vini e Vitigni eccellenti
Da oltre un decennio invece i vini bianchi di Romagna hanno alzato con decisione l’asticella di qualità e piacevolezza, mantenendo allo stesso tempo un ottimo rapporto qualità-prezzo. Un dato che comincia a emergere anche nelle guide nazionali ai vini, nei concorsi e nei trend di mercato, con l’Emilia Romagna fra le prime tre regioni italiane a trainare l’export dei bianchi.
Protagonisti del Rinascimento romagnolo i classici autoctoni di grande pregio come l’Albana Docg (soprattutto nelle versioni secco e passito); il Trebbiano (quasi 15.000 ettari coltivati, più del doppio del Sangiovese), il Pagadebit (da Bombino bianco) e, nel Riminese, la Rebola (da Grechetto gentile). Vini e vitigni che negli ultimi anni, grazie allo sforzo e alla sperimentazione in vigna e in cantina dei vigneron di casa nostra, hanno prodotto etichette eccellenti in qualità e piacevolezza di beva. Senza dimenticare poi i vitigni minori e quelli riscoperti come l’aromatico Famoso, (Rambèla, nella Bassa Romagna) o gli internazionali come lo Chardonnay, il Sauvignon blanc o il Riesling che crescono a loro agio nei terroir romagnoli,
donando vini eleganti e eccellenti o blend.
Raccontare per conoscere
Tutto questo però, nell’era dello storytelling, va raccontato e spiegato a chi ogni giorno alza la saracinesca del proprio locale, a chi il vino lo propone a ristoranti enoteche e wine bar e naturalmente a winelover e enoappassionati, sempre alla ricerca di novità e piacevoli sensazioni dentro il calice, sia all’ora dell’aperitivo o per accompagnare un piatto in trattoria o al ristorante.
Il WineMagazine
In quale modo? Fra gli strumenti individuati è nato il WineMagazine del Club dei Bianchi in Romagna che integra e completa il grande lavoro di comunicazione messo in campo durante gli eventi di degustazione per operatori e winelover, e il massiccio utilizzo dei social network.
Di riviste sul mondo del vino ne esistono molte e da molto tempo. Il WineMagazine del Club dei Bianchi propone però altri linguaggi, a partire dal suo layout. Con una grafica fresca e originale, dominata da colori pastello, illustrazioni ad hoc e l’utilizzo del fotoritratto dei protagonisti (scelta fortemente voluta, perché dietro ogni bottiglia di vino ci sono, prima di tutto, le persone), il magazine gioca con la creatività. I testi, presentati in veste friendly, per avvicinare il lettore sono incorniciati da texture che ne evidenziano a colpo d’occhio la tematica. Anche numeri e dati, essenziali per l’approfondimento, vengono raccontati sotto forma di infografiche, rispondendo a un’esigenze di chiarezza visuale e immediatezza.
Pensato in chiave contemporanea il WineMagazine strizza l’occhio al web utilizzando QRcode, contest facebook e un linguaggio che, con i suoi follower, richiama instagram, per un giornale social a tutti gli effetti.
Realizzato in 52 pagine di grande formato per 8mila copie dalla società editoriale PrimaPagina di Cesena, il WineMagazine, che si avvale della collaborazione di giornalisti di settore e sommelier, ha periodicità semestrale, verrà spedito sia in formato cartaceo che sfogliabile via mail, a oltre 3mila operatori horeca della regione e distribuito gratuitamente durante gli eventi del Club, oltre che nei locali pubblici del territorio.
I contenuti
La presentazione dei bianchi di Romagna con numeri, storie e aneddoti, l’abbinamento in bianco con piatti degli chef stellati e sommelier, il punto degli esperti, il parere di follower e testimonial e un focus sull’Albana Docg, ‘Primadonna di Romagna’, vanno a comporre il palinsesto del primo numero. La rivista poi è completata da un inserto-guida staccabile in cui figurano le schede dei vini a bacca bianca e la presentazione delle 15 cantine aderenti al Club.
Freschissimo di stampa il WineMagazine farà il suo debutto lunedì 11 febbraio al Teatro Verdi di Cesena dove verrà consegnato a tutti i partecipanti all’Evento ‘Cesena in Bolla’, kermesse dedicata alle bollicine del Belpaese che per l’occasione ospita un grande corner con i produttori e le etichette bianche delle cantine socie del Club.
Le quindici “sorelle” del Club
Sono 15 i pionieri del Club in rappresentanza di tutta la Romagna per 500 ettari di vigneto, di cui quasi 200 coltivati a vitigno bianco e 3 milioni di bottiglie di cui oltre un milione a bacca bianca. Queste le cantine: Braschi (Mercato Saraceno), Celli (Bertinoro), Enio Ottaviani (San Clemente Rimini), Montaia (Cesena), Pertinello (Galeata), Podere Vecciano (Coriano), Podere Palazzo (Cesena), Poderi dal Nespoli (Civitella), Randi (Fusignano), San Valentino (Rimini), San Patrignano (Rimini), Tenuta Casali (Mercato Saraceno), Tenuta Masselina (Castelbolognese), Tenuta Santa Lucia (Mercato Saraceno), Zavalloni (Cesena).