Il mio primo rosso dopo l’estate non poteva che essere romagnolo. Tra le tante buone bottiglie di Sangiovese Romagnolo dell’annata 2019, la scelta è caduta sul 138 s.l.m. della Tenuta Masselina di Castel Bolognese. I più svegli avranno già capito che l’acronimo non sta per Schweizerische Lokomotiv und Maschinenfabrik o per Sudan Liberation Movement, ma sobriamente ci indica la quota altimetrica dei vigneti.
Il 138 s.l.m. è un prodotto della Serra, una delle sottozone del Romagna Sangiovese. Tenuta Masselina, pur appartenendo a Terre Cevico, mantiene una propria autonomia operativa e di bilancio. Masselina ha molti atout da giocare sia sul fronte dell’enoturismo, disponendo di una bella cantina con sala di degustazione e il museo di attrezzi agricoli donati recentemente da collezionista Emilio Pezzi, ma anche sul versante dei vini veri e propri con progetti chiari ed espliciti sui vitigni tradizionali.
Celebre per il biotipo albana, la zona della Serra conta su un parco vigneti di sangiovese notevole, anche se i produttori di vino che etichettano con la sottozona sono davvero pochi. Ad oggi se ne contano tre, con poche possibilità che possano aumentare di numero negli anni futuri. Ciò però non toglie valore alla zona che si estende tra i comuni di Brisighella e Faenza fino ai confini della provincia di Bologna.
È un’area con terreni fertili a base argillosa ed un clima decisamente mite che la fece apprezzare in passato per la facilità con cui maturavano le uve. Oggi l’aumento medio delle temperature rende più difficile ottenere dei rossi più freschi come richiedono le nuove tendenze. A maggior ragione è da apprezzare il lavoro fatto in campo e in cantina per produrre questo rosso che esprime vivacità e freschezza di frutto, tannini di buona fattura e alcolicità controllata. Una bella bottiglia, equidistante sia dai rossi iper concentrati che da quelli anoressici, ad un prezzo ragionevole, circa una decina di euro.
TENUTA MASSELINA
Via Pozze 130
Castel Bolognese (RA)
Romagna Sangiovese 138 s.l.m.
www.masselina.it
