Uno Chardonnay romagnolo? Perché no! Oggi cerco di evitare il predicozzo legato al politicamente corretto “bevete vini territoriali”, laddove si dovesse intendere per tale termine i vini prodotti esclusivamente con uve autoctone di preistorica presenza in loco. Esiste un’accezione più sensata, laica e aperta che prende in considerazione tutti i vini prodotti con le migliori uve a disposizione del vignaiolo nel proprio territorio, inclusi i “vitigni di origine francese”.
Su questo argomento ammetto di aver virato la rotta negli ultimi anni, avendo da tempo maturato l’idea che un vitigno spesso è solo un interprete, un mezzo per arrivare al fine ultimo di fare buoni vini. Certo, questo non implica che un’uva syrah oggi possa dare vini buoni se coltivata in Valle Isarco, oppure che il Prié blanc sia adatto alla pianura Bagnacavallese anche se a vinificarle si chiamasse Madame Lalou Bize-Leroy. Una delle frequenti conseguenze di questo ragionamento è che un produttore noto al pubblico per un vino sia poi ignorato per un altro.
Cerco di spiegarmi meglio: ad esempio, volendo scegliere un vino di Celli al Ristorante, chi mai sceglierebbe il suo Chardonnay al posto dell’Albana? Per uno Chardonnay viene spontaneo guardare ad altre aree, che so, il Friuli, l’Alto Adige, la Borgogna, la California, il Sudafrica, le lune di Giove o gli anelli di Saturno, confinando la scelta romagnola agli ultimi posti. E sbaglierebbe! Recentemente ho avuto l’opportunità di berlo a tavola e, se vi piacciono i vini da Chardonnay, non dovreste lasciarvi sfuggire l’occasione di provarlo.
Il/lo Chardonnay di Celli fa parte della linea Bron & Ruséval (sono i soprannomi delle famiglie Sirri e Casadei, fondatrici dell’azienda). Per fortuna il Celli-Chardonnay ha nel suo Dna i principali caratteri dei bianchi romagnoli, la sapidità, un elemento che lo lega al territorio di provenienza. Il 2019 è l’ultima annata dove, assieme all’uva chardonnay, c’è anche un 15% di incrocio manzoni, (riesling renano e pinot bianco) che apporta al taglio con agilità ed eleganza.
Il vino fermenta e matura in barrique che, come tutti sanno, è un contenitore che ben si adatta allo Chardonnay. Se vi piacciono i bianchi sapidi ma non disdegnate qualche accenno tropicaleggiante, se amate i vini freschi e minerali e aborrite le “burrosità” di certi Chardonnay, beh allora non perdetevi questo 2019 al modico prezzo di 9 euro e spicci.
Breaking News: l’Incrocio manzoni rientrerà nel taglio Bron & Ruseval, non appena le barbatelle messe a dimora saranno in grado di produrre uva.
CELLI VINI
Viale Carducci, 5
Bertinoro
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