Chi ha in mente l’agricoltore cappello di paglia in testa e zappa nelle mani deve cambiare idea. O meglio non che cappello e zappa non ci siano, ma si aggiungono a tablet e cellulari in collegamento con nuovi strumenti informatici di ultima generazione. Un assaggio è stato dato nell’incontro “Cooperazione e digitale per innovare la filiera vitivinicola” promosso nei giorni scorsi da Image Line insieme a Cantine dei Colli Romagnoli, Terre Cevico e altri.
“Siamo davanti a uno scenario in continuo movimento, impensabile sino a qualche decennio fa – ha detto Cristiano Spadoni, manager di Image Line – Centrale sarà l’utilizzo dei dati, non solo come sistema di raccolta ma anche di analisi, dal campo agli anelli successivi della filiera”.
Un dato a tal proposito parla chiaro: nei prossimi tre anni quasi una azienda agricola su due in Italia investirà in tecnologia 4.0 a testimonianza di una rivoluzione digitale già in atto nelle campagne.
In Romagna in questa direzione è andata la piattaforma SOS QualiTec, nata dalla collaborazione tra Cantina dei Colli Romagnoli, Terre Cevico e Image Line. Il sistema consente di verificare in tempo reale la conformità dei trattamenti fitosanitari delle uve nell’ottica di una maggiore tracciabilità e sostenibilità del prodotto. “Siamo stati i primi a livello nazionale a chiedere ai nostri soci di indicarci i trattamenti effettuati sulle uve prima del conferimento – spiega Daniele Rossi, agronomo della Cantina Colli Romagnoli – La difficoltà per noi tecnici rimaneva quella di destreggiarsi tra 956 tipologie di agrofarmaci su uva da vino, una mole di lavoro immensa. A venirci in soccorso è stata la tecnologia con il programma Sos Qualitec. Si tratta di un sistema che non solo digitalizza i trattamenti ma crea anche una vera e propria carta di identità dell’azienda: sopralluoghi sui vigneti, dati sul clima, geolocalizzazione, maturazione delle uve e tanto altro”.
Il risultato è stata una vera e propria vendemmia tecnologica continuamente monitorata su piattaforma digitale, in grado di “garantire trasparenza e tracciabilità del prodotto a maggiore tutela del consumatore finale”, secondo Chiara Pezzi, Responsabile Image Line per i Progetti Speciali.
E se il processo verso la digitalizzazione era in atto, la pandemia non ha fatto altro che accelerarlo. “Si sono attivati processi che fino a due anni fa erano impensabili – spiega Marco Nannetti, presidente di Terre Cevico – La sostenibilità è un tema centrale nell’agenda agricola ma ha senso se la parte economica, ambientale ed etico sociale può essere misurata con numeri di supporto. La cooperazione in questa direzione ha fatto passi in avanti da gigante nell’ultimo periodo”.
E chi pensa a un vignaiolo restio ai nuovi sistemi si deve ricredere. “I viticoltori non si tirano indietro alla digitalizzazione – afferma Maddalena Zortea, presidente della Cantina Colli romagnoli - I nostri soci sono aperti a questi obiettivi consapevoli che il digitale oltre che necessità è una opportunità”.
C’è solo un punto sul quale la Romagna deve crescere: “Siamo i numeri uno nella produzione del vino, dobbiamo crescere nella qualità comunicativa. Qui di strada da fare ancora ce n’è”, conclude Nannetti.