Gilles Coffi Degboe, sommelier professionista, docente presso IIS “Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli, già ambasciatore dell’Albana
Vino: Sangiovese Superiore riserva “Vigna dei Dottori” - Azienda agricola Fiorentini
Perché: Scelgo questa etichetta perché rispecchia in modo preciso e coerente le caratteristiche della zona in cui cresce il vitigno. Proveniente dall’ostico areale delle argille azzurre di Castrocaro terme, 250 s.l.m dove l’acqua non è un elemento così scontato, questo Sangiovese di selezione cresce su una vigna sotto la quale passano sorgenti termali, che insieme ad una ventilazione constante creano un perfetto terroir e microclima, tale da renderlo ancora più unico.
La selezione “Vigna dei Dottori” nasce proprio da un’accurata selezione effettuata dal dottor Fiorino Fiorentini insieme ai suoi amici colleghi ed appassionati del buon bere, negli anni dei migliori cloni di Sangiovese, che nel tempo hanno trovato il modo migliore per esprimersi sposando il comprensorio viticolo di Castrocaro terme. Il vino sosta in tonneau non nuovi per circa un anno prima di passare al cemento al quale viene dedicano normalmente un periodo analogo di affinamento, sino a terminare poi in bottiglia per circa 6 mesi. Probabilmente questo è uno degli innumerevoli accorgimenti che mettono firma sulle particolarità di questo prodotto.
Caratteristiche del vino: Si presenta con tratti visivi di un Sangiovese estrattivo, rosso rubino netto e deciso, poco penetrabile, resiste al movimento del calice con archetti vicini e lenti. Esplosione olfattiva scura tra diversi frutti e la violetta, rimandi tra presto di more, ciliegia durone, e mirtillo. Accenni variegati tra cannella e liquirizia, con sfumature di anice e balsamiche che trovano spazio a qualche minuto dall’apertura.
Il sorso è pieno e deciso dove il volume centrale di bocca è dato dalla parte del frutto scuro che si conferma e regalmente legato con spezie ed accenni più importanti terziari; corpo ben bilanciato, e beva scorrevole, tannino presente ma in abito da sera, ben incorporato nella struttura del vino, non stona e lega bene senza prepotenza con tutte le parti. Chiusura di bocca piacevole, delicata e lunga, leggermente asciutta.
Quando berlo: Questo prodotto lo interpreto come domenicale, inteso come relax e senza fretta, da aprire giusto qualche attimo prima del sevizio, mentre l’arrosto caldo da forno si intiepidisce dopo il taglio, gustato in ogni sua sfaccettatura, e ripreso a fine pasto per coglierne le interminabili sfaccettature.
Piatto in abbinamento: Coppa arrosto (cbt), marinata alle erbe fini, patate al timo e cipolla sotto cenere.