Pasqua ormai è alle porte. Gite non se ne possono fare, i locali sono chiusi. Una cosa però ci è consentita: bere un calice di vino in tutta tranquillità a casa nostra. Il punto è cosa bere? Abbiamo chiesto a dieci voci del mondo del vino il consiglio di una etichetta.
Ecco le loro proposte in rigoroso ordine alfabetico.
Luca Branzanti, My Wine Club: Don Pasquale Sangiovese Superiore, Podere Palazzo
“Rappresenta al meglio la nuova generazione del Sangiovese di Romagna, un vino che unisce struttura e carattere alla piacevolezza di bevuta e pulizia stilistica. Molto versatile, si può abbinare perfettamente a diverse preparazioni culinarie romagnole compreso la carne d’agnello che a Pasqua è presente sulle nostre tavole”.
Carla Brigliadori, gastronoma Cheftochef: Puloun Sangiovese Rubicone IGT, Azienda Agricola Muratori
"Un vino che nasce nella piccola Valle della Medrina. Questo vino arriva da vigne a 300 metri di altitudine accarezzate dal Marino, vento che rilascia una leggera nota salmastra. Ne esce una combinazione di freschezza e aromaticità che mitiga la ruvidezza del vitigno. In abbinamento con piatti di carne come agnello o faraona oppure con pesce azzurro. In compagnia è un sangiovese rispettoso che accompagna senza emergere. Come i migliori amici”.
Marco Casadei, sommelier Ais: Atto II Romagna Sangiovese 2019, Il Teatro
“È una realtà giovane, a Modigliana, che ho visitato di recente. Atto II 2019 è un Sangiovese fresco e succoso, con struttura agile e dal finale salito. Un vino che può abbinarsi bene a tante preparazioni del periodo soprattutto con antipasti e primi piatti”.
Ilaria Di Nunzio, sommelier Ais, coordinatrice Romagna “Emilia Romagna da Bere”: Strada di Corniolo IGT Forlì Trebbiano 2019, Villa Papiano
“Quando si arriva a Villa Papiano pare di trovarsi su un greppo alpino, a tratti primitivo con lo sfondo naturale dei boschi e lo scorrere dei torrenti. Nel mezzo i vigneti tenuti come fossero giardini all’inglese. Così tanta montagna, eppure il mare che ricopriva quest'alta collina, vive ancora nelle marne ed arenarie fossili e vive in Strada di Corniolo. Un trebbiano romagnolo che sin dal suo esordio, nel 2017, sta riportando questo vitigno verso la stima, che gli si deve. La 2019 è particolarmente fruttata, dalla spiccata energia espressiva ed un sapore salato un po’ amaro, di quel mare perduto, dove il mondo, come cantava Gino Paoli, è diverso, diverso da qui, da Villa Papiano”.
Filippo Fabbri, caporedattore emiliaromagnavini.it: Masselina Metodo classico, Tenuta Masselina
“Sarò ripetitivo, ma ogni volta che bevo questo vino mi sale la leggerezza. Sarà perché non ne posso più di starmene in casa e non andare in un locale e bermi in santa pace un calice abbinato a un piatto della tradizione, fatto sta che questo pignoletto affinato 36 mesi in bottiglia mi dà la spinta per un sorriso che in questo periodo fatico ad avere”.
Lorenzo Frassoldati, giornalista QN: L’Olmaccio 2020 Lambrusco Sorbara Dop, Poderi Fiorini
“Primo vino bio della cantina di Savignano sul Panaro, dà il meglio del Sorbara, profumi rosacei leggeri, una bella bocca sapida, tagliente, intrigante, nitida e fresca. Bollicine lievi (11,5 gradi) su antipasti e primi della cucina pasquale”.
Laura Giorgi, giornalista, responsabile inserto Cibo Corriere Romagna: La Farfalla Forlì Igp Sangiovese, Marta Valpiani
“Per una fame sempre più forte di semplicità, per la gioia quasi infantile di rimirare prima la bellissima etichetta poi il colore brillante di questo sangiovese allegro e primaverile anche al gusto: La Farfalla di Marta Valpiani. Per ricordare che la semplicità, appunto, come quella di sedersi a tavola con chi si ama quando è festa, o riempirsi gli occhi dei colori dei fiori e di voli di farfalle a primavera, non è cosa banale, e di questi tempi nemmeno scontata”.
Maurizio Magni, direttore “Emilia Romagna da Bere”: Brut Rosso Metodo Classico, Cantina della Volta
“Per il lunedì ‘fuoriporta’, propongo una ventata d’allegria con il Brut Rosso, Metodo Classico, di Cantina della Volta. Un Sorbara di carattere, intrigante di frutta ma deciso al palato, con la giusta acidità per accompagnare, anche cromaticamente, un bel mix di salumi emiliani e piadina romagnola, da degustare ai tavoli all’aperto di un casale in campagna”.
Vitaliano Marchi, sommelier Ais, referente Romagna guida “Vitae”: Rossetto Sangiovese Rosato Frizzante, Stefano Berti
“Una proposta pasquale fuori dagli schemi, un vino pop e allegro che mette di buonumore e ci trasporta verso la bella stagione. Rappresenta tutto questo il Rossetto, un vino prodotto da Stefano Berti nel cuore della denominazione Predappio. Si tratta di un rifermentato in bottiglia particolarmente fresco e gradevole, leggiadro nei suoi profumi di fiori e piccoli frutti rossi, fresco e trascinante alla beva. Lo si può abbinare a primi piatti della tradizione romagnola, ma in questo periodo l’abbinamento perfetto potrebbe essere con una torta Pasqualina o con torte salate in genere. Quest’anno non potremo portarcelo per un pic nic all’aperto, ma saprà regalarci un po’ di spensieratezza anche in casa”.
Giovanni Solaroli, giornalista Ais: Ca Bianca 2017, Fondo San Giuseppe
“Non un lamento da quel vino che da tempo giace nella mia cantina in attesa che io me ne ricordi. Lo bevo anche perché ho rispetto del suo silenzio. È il Cabianca di Stefano Bariani che a dispetto del nome è un rosso da uve sangiovese. Spero si accompagnerà all’agnello in fricassea con le uova”.