Caviro spinge sempre di più sul green. La presentazione dei dati di bilancio 2020 aveva evidenziato come il 10% dei suoi ricavi arrivasse dal capitolo “energia e ambiente” (vedi articolo). Nei giorni scorsi il gruppo cooperativo ha presentato anche i numeri relativi alla sostenibilità.
Secondo i dati, il risparmio di emissione di CO2 nell’atmosfera, grazie all’energia e ai biocarburanti prodotti dal gruppo attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili, è pari a 82.000 tonnellate di C02 di origine fossile, equivalenti alla capacità di assorbimento di una foresta di 19.000 ettari, un’estensione superiore alla città di Milano.
E ancora: 555 mila tonnellate annue di scarti agroindustriali processati; +99% quota di recupero e valorizzazione degli scarti; 100% energia elettrica utilizzata dal gruppo è verde, autoprodotta da fonti rinnovabili, certificata con G.O. (garanzia d’origine) dal Gse gestore servizi energetici, e distribuita tramite il consorzio risorse energetiche.
A realizzare tutto ciò è Caviro Extra, società del Gruppo, specializzata nella ricerca e sviluppo di prodotti nobili ottenuti dagli scarti del mondo agroindustriale. Solo nella campagna vitivinicola 2019/2020 si sono trasformate 73.000 tonnellate di vinaccia e 24.000 tonnellate di feccia in prodotti nobili. Lo sviluppo dei servizi legati all’ambiente ha portato alla costituzione di Enomondo, una società gestita in compartecipazione con il Gruppo Hera ed incaricata della produzione di energia elettrica rinnovabile dagli scarti di lavorazione dell’uva e dalle potature del territorio, da cui ricava il 100% del proprio fabbisogno energetico rendendosi autosufficiente.
“Lo sviluppo sostenibile, l’impegno costante, concreto e crescente del Gruppo - commenta in una nota il presidente Carlo Dalmonte - è un concetto insito nel Dna dell'azienda derivante dalla sua configurazione fondante di cooperativa: al centro non c’è solo la massimizzazione del profitto, ma anche e soprattutto le persone e la volontà di assicurare il soddisfacimento dei loro bisogni senza compromettere quelli delle generazioni future”.