Come festeggiare l’ultimo giorno dell’anno? Bollicine prima di tutto ma anche rossi fermi ed escursioni fuori regione. Questo il parere di alcuni esperti a cui abbiamo chiesto il modo migliore per chiudere l’anno in compagnia di un buon calice di vino. “Dico due Albana: quella di Zavalloni e de La Grotta”, dice Alessandro Giunchi, Presidente del Consorzio Vino e Olio di Cesena. “Ai due aggiungo la bollicina del nostro Consorzio, il Sangiovese vinificato in bianco metodo classico”.
Rimane sulle bollicine romagnole anche Maurizio Magni direttore della guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare” che suggerisce lo Spumante brut Metodo classico millesimato 2013 della Tenuta Masselina sulle colline di Castelbolognese.
Attinge nella vicina terra marchigiana il wine manager Lorenzo Tersi che designa il “Mirum” della Fattoria La Monacesca a Matelica. “Un grande verdicchio che si sposa egregiamente col pesce. Ottimo per qualità-prezzo, è uno dei bianchi migliori d’Italia”.
Esce dagli schemi Alessandro Rossi, esperto wine&food, la cui scelta predilige uno dei grandi vini cult d’Italia: il Barolo. Nello specifico il Sottocastello dell’Azienda Cà Viola di Dogliani in provincia di Cuneo.
Doppia scelta invece per Giovanni Solaroli sommelier di Ais Romagna referente del territorio della guida Ais Vitae. “Per rimanere in Emilia Romagna dico il Mattaglio, spumante metodo classico 100% pinot nero prodotto da Cantina della Volta a Bomporto. Christian Bellei che gestisce la cantina è il migliore spumantizzatore d’Italia. Uscendo dai nostri confini dico un Ferrari brut: lo si trova dappertutto a un prezzo contenuto, a volte a meno di 10 euro. È un vino di classe e qualità per tutte le tasche”.
Coincide con la scelta di Solaroli anche Laura Franchini, coordinatrice regionale della guida “Vini buoni d’Italia” del Touring Club, che sceglie le bollicine di Mattaglio della Cantina della Volta.
Infine il sommelier vincitore del recente Master dell’Albana, il molisano Carlo Pagano, che indica un vino della sua terra: Lare Vino spumante di qualità metodo classico 60 mesi brut. “80% chardonnay e 20% trebbiano è il primo metodo classico molisano. È prodotto da dalla cantina Campi Valerio, una azienda fatta rinascere dallo spirito imprenditoriale e dalla passione di Antonio Valerio, che ha fatto rinascere l'unica DOC della provincia di Isernia, la DOC Pentro”.