Che i vini recanti in etichetta la parola “riserva” siano i più importanti e ambiziosi per chi li produce, è oramai un fatto assodato. Il vignaiolo, per sua natura, e per nostra fortuna, non può esimersi dal raccogliere il guanto di sfida con la natura e provare, quando la materia viene giudicata adatta, a fare un grande vino. Nelle nostre denominazioni questi vini vengono quasi sempre etichettati come “riserva”. E poco importa se il timore reverenziale che la parola “riserva” suscita nel consumatore, a volte ne pregiudica la scelta a tavola in favore di vini ritenuti più facili e meno impegnativi da bere.
Il consumatore, checché se ne dica, è saggio e sa che spesso è proprio tra i vini “entry level”, che si celano bottiglie sorprendentemente goduriose e spesso sottovalutate. In fondo è quello che cerchiamo tutti; un buon vino, meglio se un grande vino, ad un prezzo contenuto, per quanto questo termine abbia un senso relativo. "Ammazza quanto è buono sto sangiovese, ma chi lo fa?": è capitato a me, e capita anche ai bevitori/assaggiatori più smaliziati, di sorprendersi a volte di fronte a bottiglie sottovalutate e che invece a tavola funzionano con la precisione di un Rolex.
Come il Tenentino 2019 di Giovanna Madonia che accanto ad un piatto di tagliatelle al ragù ha fatto un figurone. Qualche nota sul produttore tratta dal libro “Albana, una storia di Romagna”.
“….il nonno di Giovanna Madonia acquistò, verso la fine della seconda guerra, una bella residenza di campagna con annessi terreni ad uso agricolo. L’intenzione del nonno, ingegnere e azionista di una importanza fabbrica di feltri a Forlì, era quella di avere una fresca residenza estiva. Poi il padre di Giovanna decise di trasferirsi a Bertinoro, pur continuando ad occuparsi principalmente della attività industriale, la Feltri Bonavita. 'Mai e poi mai, - ricorda oggi Giovanna - avrei pensato di occuparmi di vino; da giovane andai a Roma inseguendo altre idee e altri sogni poi, come spesso accade, la vita ti scombina i piani, e così ritornai a Bertinoro'. Il padre di Giovanna è stato uno dei fondatori dell’Ente Tutela Vini Romagnoli del quale fu il primo presidente. In questo clima, alimentata da un mondo del vino che la circondava, è cresciuta la consapevolezza di Giovanna, oramai orfana e madre, di dover trasformare la piccola attività agricola in un lavoro vero e proprio. 'Ad inizio anni ’90, per una giovane, ed inesperta donna in fatto di vini, inserirsi in quel mondo era assai difficile, c’erano più voci che cercavano di dissuaderti e quasi nessuno ti appoggiava', prosegue Giovanna. Le venne in soccorso il compagno d’infanzia Leonardo Spadoni, del Molino omonimo, che propiziò l’incontro con Remigio Bordini, l’unico che la incoraggiò, facendo leva sul carattere battagliero e orgoglioso di Giovanna. Nella patria dell’albana, cosa avrebbe mai potuto piantare nei suoi cinque ettari Giovanna? Metà albana e metà sangiovese, naturalmente. L’Albana vinificato dolce era la prima scelta per chi andava ad acquistare vino a Bertinoro, poi piano piano la domanda di Albana è calata e parte delle vigne sono state riconvertite a sangiovese, per il quale c’era più richiesta…”.
In cantina da Giovanna Madonia, da qualche tempo si respira aria nuova; merito dell’ingresso in azienda (campo e cantina) della figlia Miranda e del suo compagno Gennaro, portatori di idee nuove e voglia di sperimentare e di contribuire alla vita e allo stile dei vini aziendali. Il Tenentino 2019, come gli altri rossi da sangiovese, è ottenuto dall’assemblaggio di vinificazioni separate delle uve di varie parcelle aziendali. La maggior parte delle vigne sono ad alberello, ma per il Tenentino la quota più consistente viene da vigne giovani allevate a cordone speronato.
Il Tenentino è un IGT, scelta operata per non creare sovrapposizioni commerciali con gli altri due sangiovese doc aziendali, il riserva Ombroso ed il Superiore Fermavento. Vinificazione solo in acciaio e breve affinamento in bottiglia. Prodotto da uve sangiovese al 100%, in circa 18.000/20.000 bottiglie, il Tenentino è un rosso spensierato che parla alla “pancia”, che solletica il naso con profumi di viola e ciliegia e delizia il palato con la sue esuberante energia e i suoi tannini graffianti e vivaci. Con la “folle” spesa di euro 6 in cantina, potete assagg…ehm, bere un sangiovese nato sul celeberrimo “Spungone”.
GIOVANNA MADONIA
Via De’ Cappuccini, 130
Bertinoro (FC)
www.giovannamadonia.it
TENENTINO 2019
Forlì Sangiovese Igt
Euro 6,00