Vino ai tempi del Covid: piccolo non è bello

Piccolo non è decisamente bello. Almeno in tempi di Covid19. Lo dice in una analisi dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor secondo cui se i “grandi” gruppi riescono ad attutire il colpo inferto dalla crisi del canale Horeca e dalle difficoltà dell’export, i “piccoli” (sotto il milione di euro) se la passano decisamente male. Sono le imprese di dimensioni ridotte, infatti, a evidenziare gli indicatori peggiori, con vendite in rosso nell’81% dei casi, e con export (74% delle risposte), horeca (95%) e dettaglio specializzato (86%) in contrazione. Tutto questo in un quadro generale nel mondo del vino italiano nel quale solo un’azienda su 10 incrementerà il proprio fatturato in questo 2020 agli sgoccioli

Tanti canali in flessione
Secondo la ricerca, svolta su un panel di 165 aziende (4 miliardi di euro il fatturato cumulato, di cui 2,5 miliardi relativi all’export, il 40% del totale Italia), la generale difficoltà delle imprese nasce dalla somma dei cali nei canali Horeca (in rosso nel 91% dei casi), dettaglio specializzato (per 3 produttori su 4), export (per il 63% delle aziende) e vendita diretta in cantina, il cui gap è generato anche dalla fortissima contrazione degli arrivi enoturistici stranieri, in diminuzione per l’87% degli intervistati. A fare da parziale contraltare, le vendite nella Gdo italiana (in crescita per il 51% dei rispondenti) e il boom dell’online, riscontrato da 8 operatori su 10.

Export fosco
Il quadro dell’export, nonostante l’Italia abbia sofferto meno dei propri competitor, è comunque a tinte fosche: il 63% vede rosso, mentre le aziende in crescita sono solo il 18%. Tra i top 10 mercati maggiormente in difficoltà, Regno Unito e Stati Uniti sono le aree più critiche, in contrazione per il 60% del campione. A seguire, Giappone, Australia, Cina, Germania, Canada, Russia e Svizzera, in uno scenario globale che vede 9 piazze su 10 in negativo, con la sola Svezia in territorio positivo.

Pantini Wine Monitor
Per il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini, “la pandemia ha ulteriormente messo in luce le problematiche strutturali e dimensionali di cui soffre il nostro sistema produttivo. Con la chiusura dell’Horeca e la ridotta diversificazione dei mercati e dei canali di vendita, sono soprattutto le imprese vinicole più piccole a pagare il conto più salato di questo scenario di crisi dominato dall’incertezza. Un conto che non è certo più leggero anche per le imprese più dimensionate, ma che potendo contare su strutture commerciali, finanziarie e patrimoniali più robuste, dimostrano una resilienza indubbiamente più elevata”.


Filippo Fabbri
Calciatore mancato, giornalista per passione. Una stella polare, il motto del grande Gianni Brera: “Prima di scrivere un articolo bevi un bicchier di vino”. Perchè come diceva Baudelaire "bisogna diffidare degli astemi". Contatti: filfabbri@gmail.com
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