C’è un ingrediente indispensabile per cucinare bene: una ricetta ben spiegata. Ne era consapevole Pellegrino Artusi, che nel suo celebre “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” se la prende con i libri di cucina “incomprensibili e fallaci” e indica una nuova strada, liberando la ricetta dal suo carattere tristemente prescrittivo per trasformarla in un racconto, arricchito di ricordi e facezie, leggerezza e scienza.
E’ stata una vera e propria rivoluzione che viene celebrata con il convegno di studi “La ricetta liberata”, in programma venerdì 9 e sabato 10 ottobre a Forlimpopoli, nella Chiesa dei Servi. Organizzato dalla Fondazione Casa Artusi, il convegno si inserisce nell'ambito delle iniziative del bicentenario promosse dalla città natale, a cui si affianca una mostra delle “Ricette a fumetti” del disegnatore Alberto Rebori, che verrà inaugurata il 9 ottobre, prima dell’inizio del convegno stesso.
Il convegno “La ricetta liberata”
Il convegno si articolerà in due sessioni: la prima nel pomeriggio di venerdì 9 (dalle 17,30 alle 20), la seconda nella mattinata di sabato 10 ottobre (dalle 10 alle 13).
Al centro dell’attenzione i diversi linguaggi oggi utilizzati per parlare di ricette. Si spazierà a tutto campo, dalla carta stampata alla televisione, dal cinema al food design, dalla psicologia alla scienza della nutrizione, senza dimenticare il fumetto, la grafica, le etichette dei prodotti ecc.
Ad aprire i lavori, venerdì 9 ottobre, sarà Alberto Capatti, direttore scientifico di Casa Artusi, che fornirà le chiavi di lettura del convegno. A seguire, nella prima sessione, gli interventi di Eleonora Cozzella, giornalista (scrive per Repubblica Sapori e vari magazine, fra cui rivista di alta gastronomia d’avanguardia Cook_inc.), degustatrice, globetrotter del cibo, che parlerà della “Ricetta sul giornale”; Giacomo Manzoli, docente di storia del cinema Direttore del dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, che si occuperà della “Ricetta nel cinema”; Gianfranco Marrone, ordinario di Semiotica nell'Università di Palermo, che focalizzerà l’attenzione su “La ricetta sull’etichetta”; Giovanna Frosini, ordinaria di Storia della lingua italiana all’Università per Stranieri di Siena e membro dell' Accademia della Crusca, con una relazione dedicata a “La scrittura della ricetta”.
Il pomeriggio si concluderà con una lettura scenica (di ricette, naturalmente) a cura degli attori Alessia Canducci e Giovanni Casadei.
Il convegno riprenderà alle 10 di sabato 10 ottobre, con il coordinamento del presidente comitato scientifico Casa Artusi Massimo Montanari, e schiererà nomi del calibro di Giorgio Simonelli, Vincenzo Russo, Maddalena Fossati, Dario Mangano, Luca La Fauci, Gino Ruozzi.
Simonelli, docente di Storia della televisione e di Giornalismo televisivo alla Cattolica di Milano e volto noto della tv (collabora a vari programmi televisivi, fra cui Tv talk di Rai3), parlerà proprio della “Ricetta alla radio e alla televisione”.
“La ricetta in digitale e neurgastrofisica” è il titolo della relazione di Russo, professore di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano, nonché direttore Scientifico del Centro di Ricerca di Neuromarketing Behavior and Brain Lab IULM.
Maddalena Fossati, direttore de La Cucina Italiana, una delle più prestigiose riviste del settore, parlerà del ruolo delle foto nelle ricette (“La ricetta fotografata” è il titolo del suo intervento).
Con Mangano, docente di Semiotica all'Università di Palermo, si focalizzerà l’attenzione sul food design (a cui ha dedicato un saggio).
La parola passerà poi al biologo nutrizionista e tecnologo alimentare Luca La Fauci, esperto di educazione ai consumi alimentari e collaboratore di varie trasmissioni televisive fra cui Linea Verde e Geo & Geo, che offrirà una lettura della ricetta sotto il profilo della scienza della nutrizione.
Si può fare letteratura – o addirittura poesia – con le ricette? I molti esempi che ricorrono nei libri sembrano confermarlo e Gino Ruozzi, ordinario di Letteratura italiana e presidente della Scuola di Lettere e Beni culturali dell'Università di Bologna, ne offrirà una significativa esemplificazione.
La partecipazione è libera, previa iscrizione suinfo@casartusi.it fino ad esaurimento posti disponibili
Nel rispetto delle misure anti-Covid i partecipanti saranno registrati e sarà loro rilevata la temperatura; all’interno dei locali dovranno indossare la mascherina, utilizzare l'igienizzante mani messo a disposizione dall'organizzazione e mantenere una distanza interpersonale di almeno 1 metro.
L’evento potrà essere seguito in diretta streaming sulla pagina Facebook di Casa Artusi