Pubblichiamo la prima di tre puntate dedicate all’Albana, il vitigno principe dei bianchi in Romagna. Un vino in piena rinascita nella versione secco, come testimoniato dalla recente guida Ais della nostra regione. Buona lettura
Il primo vino che vorrebbe bere messo piede in Romagna? “Un’Albana secco”. Parola di un toscano, Roberto Bellini vicepresidente nazionale dei sommelier Ais. Non stupisca la scelta: il vitigno autoctono per eccellenza, quello che contraddistingue la nostra terra, è al centro di una vera e propria rinascita. L’ultima attestazione arriva dalla guida “Emilia Romagna da Bere e da Mangiare” (PrimaPagina editore): su 60 vini romagnoli premiati col voto massimo 20 sono state Albana. Un terzo, mai era successo prima d’ora. Solo l’anno prima erano state 9 in tutto.
Siamo davanti a una svolta? Pare proprio di sì. “C’è voluto del tempo, penso che l’Albana avrà un posto sempre maggiore – spiega il cesenate Roberto Giorgini, presidente di Ais Romagna – I produttori hanno fatto esperienza su come fare un prodotto di qualità, smussando le spigolature e sperimentando sul campo il modo migliore per valorizzare il vitigno. Siamo infatti davanti a un vitigno non facile e quindi c’è voluto del tempo per ottenere la sua migliore espressione. Le degustazioni che abbiamo fatto per la Guida hanno evidenziato un livello decisamente superiore rispetto alle annate scorse. Penso che nei prossimi anni l’asticella sarà ancora più alta”.
L’Albana è stata la prima Docg d’Italia di un bianco ottenuta nel 1987. Solo 20 anni fa occupava 2000 ettari in Romagna, dal cesenate all’imolese, poi il lento declino col dimezzamento delle superfici. Adesso la curva ha ripreso la salita.
Anche se per Giorgini davanti ci sono due sfide importanti per affermarla appieno: “Dobbiamo lavorare sulla comunicazione. Prima di tutto verso la ristorazione: ogni locale in Romagna deve avere almeno un’Albana in carta. È un vino versatile che si presta a tutto pasto, secondo i diversi stili che sa proporre. Poi verso il pubblico. È finita per fortuna l’idea del vino a fine pasto che accompagna la ciambella; adesso siamo davanti a espressioni che consentono gli abbinamenti più svariati. La mia Albana del cuore? È quella che mi lascia la localizzazione di un territorio, i suoi colori, il suo vigneto”.
E a proposito di valorizzazione dell’Albana il 10 e 11 ottobre a Bertinoro ci sarà la quarta edizione del Master sempre organizzato da Ais Romagna. (1)