Sono positive nella nostra regione le previsioni della vendemmia secondo l’analisi di Confagricoltura Emilia Romagna. L’associazione stima “una produzione mediamente in crescita del 10% se paragonata a quella assai scarsa del 2019 e fissa l’inizio della vendemmia intorno alla metà di agosto per i vini base spumante: Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot”.
Crescono i Bianchi
La Romagna è in linea con l’aumento percentuale stimato a livello regionale e segnala peraltro una lenta evoluzione nella geografia dei suoi vigneti: si coltiveranno sempre più vitigni a bacca bianca come il Pinot – sia Bianco che Grigio -, il Pignoletto, il Sauvignon e il Famoso, ma sempre meno Sangiovese. Nei vigneti di pianura di Pignoletto Doc ci si aspetta anche un 15% di resa in più, nell’intero areale che va da Ravenna a Modena passando per Bologna e Imola. Dati confermati dal Consorzio Pignoletto Emilia Romagna, che prevede un raccolto intorno ai 155 mila quintali di uve Doc (nel 2019 non è stata raggiunta nemmeno la soglia dei 130 mila quintali). Il Consorzio Vini Colli Bolognesi ipotizza invece una produzione pressoché stabile sia per i bianchi che per i rossi (Cabernet Sauvignon, Merlot e Barbera) e un quantitativo pari a 28 mila quintali di uve della Docg Pignoletto.
Lambrusco
Si profila un + 10% di produzione anche per il Lambrusco di Modena nella zona tipica del Grasparossa di Castelvetro Doc e un incremento di gran lunga superiore per il Lambrusco di Sorbara Doc, con punte fino al +30-40% su scala annuale, dopo un 2019 da dimenticare per via delle gelate e degli attacchi di cocciniglia. Il consorzio Emilia Wine taglia le stime di crescita al di sotto del 10% per il Lambrusco Reggiano Doc e calcola un lieve calo per il vitigno a bacca nera Lancellotta (-3%). Quest’ultimo vede tuttavia aumentare la sua superficie vitata nelle province di Reggio Emilia e Modena.
Sarà abbondante ma non anticipata la vendemmia nel Parmense. La tipologia dei vini prodotti mette in cima alla lista la Malvasia aromatica di Candia e registra un incremento dei rosati di Barbera e Bonarda. I viticoltori piacentini sono pronti a staccare i primi grappoli il 10 agosto, con buone previsioni quali-quantitative (+ 10%) per tutte le varietà locali: Barbera, Croatina, Ortrugo e Malvasia. Anche qui si rileva un balzo in avanti dei rosati di Pinot, Barbera e Bonarda.
Sorprende il risultato commerciale ottenuto dalle aziende vinicole che hanno puntato su zone di destinazione del prodotto non turistiche: +20% di vendite nei mesi di giugno e luglio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le considerazioni di Confagricoltura Emilia Romagna
“La crisi di mercato dovuta al Covid, alla chiusura del canale Horeca e alla sua lenta ripresa, e il difficile scenario sul fronte delle esportazioni richiedono un tempestivo intervento a sostegno delle imprese per aiutarle ad affrontare le imminenti esigenze di liquidità. Da valutare anche - conclude Confagricoltura Emilia Romagna - la ricapitalizzazione delle imprese sotto forma di aiuti di stato che apportino risorse alle aziende tramite iniezioni di capitale pubblico”.