Pasini: "Puntiamo sul made in Italy"

Se il responso dei secondi tre mesi (aprile-giugno) sarà contrassegnato da segni meno su tutta la linea, l’inizio del 2020 si era aperto sotto una buona stella. Il settore in questione è il vino iniziato nel primo trimestre in Emilia Romagna sull’onda di un +0,8% nell’export, con 75 milioni di euro di giro d’affari. La nostra regione era al quinto posto nell’export, dietro a Veneto, Toscana, Piemonte e Trentino.

È evidente che il Covid ha poi cambiato tutto”, spiega Claudio Pasini di Unioncamere Emilia Romagna. Il Segretario generale ha illustrato i dati nella presentazione dell’edizione 2020 di Tramonto DiVino che prenderà il via da Cesenatico il 31 luglio prossimo.

Con la ristorazione ferma in aprile e maggio, la ripartenza si è presentata lenta e difficile. Dobbiamo però guardare al futuro e la carta da giocare sarà lo sviluppo del canale dell’on line, a cui è fondamentale aggiungere una rafforzata strategia di promozione del made in Italy per valorizzare l’immagine dell’Emilia Romagna e la sua identità territoriale”.

Anche perché parliamo di un settore dai numeri imponenti che lo scorso anno in regione ha sfiorato i 324 miliardi di euro con un +0,6%. In Emilia Romagna sono 603 le imprese che nel 2019 hanno esportato vino, mentre nel 2018 erano state 577.

Considerando il biennio le esportatrici sono state 903, di queste solo 337 sono abituali (entrambi gli anni), rappresentano il 37 per cento, ma realizzano il 98 per cento dell’export di vino regionale. Significa che quasi due terzi delle esportatrici commercializza all’estero occasionalmente: molte potrebbero diventare esportatrici abituali, se accompagnate, sui mercati esteri. L’export è concentrato in poche imprese, le prime cinque esportatrici realizzano il 56 per cento dell’export complessivo del 2019, le prime 10 raggiungono il 75 per cento”.

Riguardo la destinazione il 30% del vino va in Germania e oltre un quinto del totale nel Nord America.


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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