Caviro, il secondo gruppo del vino italiano per fatturato (primo per volumi), investe 9 milioni di euro nello stabilimento di Forlì nella lavorazione e imbottigliamento del vino. La cooperativa usufruirà del sostegno di Invitalia, agenzia nazionale per lo sviluppo, di 3,5 milioni di euro a fondo perduto. Previste anche 12 nuove assunzioni.
“Siamo soddisfatti di poter presentare un progetto di così grande rilievo, soprattutto alla luce del difficile momento che sta attraversando il sistema economico e sociale globale - afferma in una nota Carlo Dalmonte, presidente del Gruppo Caviro - Il piano di sviluppo introdotto a Forlì è fondamentale non solo per incrementare l’occupazione sul territorio ma anche per sostenere, in una fase così complessa, l’agricoltura italiana e, in modo particolare, quella emiliano-romagnola. Inoltre, questo finanziamento per il Gruppo rappresenta un riconoscimento ‘istituzionale’ al valore della nostra filiera, la più importante d’Italia. Il nostro ringraziamento al Ministero dello Sviluppo Economico e a Invitalia per la fattiva collaborazione è quindi quanto mai doveroso. A questo va aggiunto un ulteriore ringraziamento alla Regione Emilia-Romagna che, fin da subito, ha supportato il nostro progetto”.
"L’intero investimento interessa in modo particolare il marchio Leonardo da Vinci all’interno del portafoglio del Gruppo, è destinato all’introduzione di nuovi macchinari e impianti ad alta efficienza tecnologica e a basso impatto energetico – prosegue Simon Pietro Felice direttore generale del Gruppo Caviro -. L’intento è ampliare i volumi produttivi e lanciare un’innovazione di prodotto grazie all’introduzione di un nuovo formato di bottiglie da 0,187 lt, oggi già prodotto in vetro, e domani in Pla, plastica compostabile.
Il Gruppo Caviro in Emilia Romagna è attivo nella lavorazione, trasformazione e commercializzazione di vini con tre stabilimenti di Faenza, Forlì e Savignano. La cooperativa è nata oltre 50 anni fa a Faenza e oggi conta 27 cantine associate, rappresenta 12.400 viticoltori in 7 regioni d’Italia, con un fatturato che nel 2019 si è attestato a 329 milioni di euro.