Il suo nome è Anastasi. Nel calcio era la garanzia del gol (qualcuno ricorda gli Europei del 1968?), nel vino è messaggio di resurrezione e rinascita. Anàstasi, infatti, significa questo. Oggi ancor di più nell’iniziativa messa in campo da cantina Paltrinieri, insieme all’enologo Attilio Pagli: produrre un nuovo vino, in quantità limitata, 758 bottiglie numerate.
Si tratta di una cuvèe di Sorbara in purezza rifermentato in bottiglia ottenuto dall’assemblaggio di una base del 2017 (una piccola riserva familiare), che ha sostato 2 anni in un tonneau, e una base de Leclisse 2019.
“Consapevoli che l’emergenza alimentare, già da tempo diffusa nel nostro Paese, - spiegano da Paltrinieri - ora sta diventando e diventerà sempre più urgente, abbiamo pensato di destinare il ricavato della vendita al Banco Alimentare”.
La Fondazione Banco Alimentare è una organizzazione non-profit, istituita nel 1989, con l’intento di combattere lo spreco alimentare e promuovere la solidarietà nei confronti delle persone più vulnerabili della società, aiutandole concretamente attraverso il dono del cibo.
Queste bottiglie di Anastasi sono vendute a 50 euro l’una e grazie al contributo dei fornitori e al sostegno di partner e sponsor, la cantica cercherà di donare tutto il ricavato.
L’etichetta è dell’artista Fabrizio Loschi che ha intitolato la sua opera Anàstasi, appunto Resurrezione.