#VocidelVinoER, Uccellina: “Rilancio dall’asse cantina-ristorazione”

Nella scorsa edizione della guida “Emilia Romagna da Bere e da mangiare” ha fatto la doppietta con i suoi cavalli di battaglia: Rambela e Bursòn. E proprio dai due autoctoni Hermes Rusticali indica la via per ripartire. Nuova generazione alla guida di Tenuta Uccellina a Russi, in cantina ci è praticamente nato, come dice lui stesso, tanto da sembrare quasi naturale il suo approdo alla guida avvenuto in via ufficiale nel 2014. Col sigillo che arriverà in luglio con la laurea in Viticoltura ed enologia. Tenuta Uccellina produce cinque vitigni tutti intimamente legati alla Romagna e fa parte del Club dei Bianchi.

Come è cambiato il mondo del vino a seguito del Covid19?
Ci siamo dovuti reinventare, studiare qualcosa di nuovo. La situazione era eccezionale e come tale ha richiesto risposte straordinarie.

Nel concreto cosa avete fatto?
Nella prima fase abbiamo facilitato la consegna a domicilio, fatta in maniera più comoda e diretta.

Il lockdown è finito: cosa si aspetta?
Una forte collaborazione tra cantina, distribuzione e canale horeca. Per essere più chiari con un esempio: la ristorazione ha ovviamente i magazzini pieni dopo due mesi di chiusura forzata, noi dobbiamo essere più flessibili facendo magari anche consegne di un singolo cartone. Dobbiamo venirci incontro.

E più in generale?
Una maggiore interazione tra ristorazione e cantina. Mi auguro che ci sia una svolta, sono troppi oggi i ristoranti in Romagna che hanno in carta una altissima percentuale di vini fuori regione. In Francia sarebbe impensabile.

Quanto incide il canale Horeca per Tenuta Uccellina?
Circa un 60%. Il resto si divide tra vendita diretta ed estero.

Mercato estero: come va?
Ha sofferto tanto, anche se abbiamo avuto la fortuna di avere fatto partire molti ordini nei primi due mesi. Il nostro mercato è asiatico, Giappone in primis, in Europa si sviluppa su Germania, Belgio e Svizzera. Stiamo cercando di approdare in Canada.

La vendita on line?
L’abbiamo sviluppata nell’ultimo periodo in due modi. Con l’enoteca temporanea nell’ambito del Club dei Bianchi. In secondo luogo, col sito di un wine manager che ha selezionato alcuni vini su indicazione di alcuni wine blogger. Abbiamo scelto anche questa seconda strada perché ci consente un rapporto diretto con il consumatore. L’on line è importante ma è strada dell’horeca la nostra via.

Come vede il futuro?
Sono di natura ottimista. Il problema è combattere contro qualcosa che non si conosce fino in fondo i cui risvolti sono sconosciuti. Un punto di ripartenza e rinascita è legato alla consapevolezza su cosa si consuma e si beve, attraverso una maggiore conoscenza del prodotto e l’interazione tra cantina e ristorazione, come avevo accennato poco fa.

Terminiamo con un messaggio positivo. Un vino su cui scommettere per ripartire?
I nostri due vini di maggiore immagine: Burson e Rambela. E visto che andiamo incontro all’estate dico la nostra “Rambela” ferma, un vino che regala emozione. (4)


Filippo Fabbri
Calciatore mancato, giornalista per passione. Una stella polare, il motto del grande Gianni Brera: “Prima di scrivere un articolo bevi un bicchier di vino”. Perchè come diceva Baudelaire "bisogna diffidare degli astemi". Contatti: filfabbri@gmail.com
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