#VocidelVinoER, Randi: una Rambela per ripartire

"Piangerci addosso non ha senso. Dobbiamo guardare in avanti e pensare positivo per la nostra Romagna che ha sempre saputo rialzarsi”. A dirlo è Massimo Randi dell’azienda agricola Randi vini di Fusignano, cantina con settant’anni di vita alle spalle, un presente fatto di vitigni autoctoni, Bursòn e Rambela in primis. Una quarantina gli ettari vitati, Randi fa parte del Club dei Bianchi in Romagna, per rimanere in tema di autoctoni. Con lui iniziamo un viaggio nelle cantine della nostra regione per capire cosa è cambiato in questi mesi. Lo faremo con questa rubrica che abbiamo chiamato #vocidelvinoER.

Come è cambiato il mondo del vino a seguito del Covid19?
Siamo in una fase in movimento nella quale speriamo di uscire quanto prima grazie alla scienza medica e alla ricerca. Le ripercussioni le avremo per almeno 2-3 anni, dopodiché speriamo di tornare alla normalità del febbraio 2020. Sono convinto che torneremo quello che siamo stati prima del Covid 19, se non meglio, con la voglia di bere vini di qualità legati al territorio e alle sue ricchezze enogastronomiche. L’impossibilità di muoverci oltreconfine ci porta già in questa direzione, a riscoprire la nostra Romagna che non ha nulla da invidiare altrove.

Quanto è stata colpita la sua azienda?
Tanto, basti dire il nostro mercato è per il 60% in Italia, di cui l’80% nel canale horeca. Abbiamo una percentuale nella distribuzione moderna, di circa il 15%, e un 5% on line che è cresciuto.

La vendita on line è il futuro?
Noi abbiamo raddoppiato i volumi salendo al 10%. È un segmento che va curato, tuttavia rimane pur sempre una nicchia. Dubito che possa essere il futuro almeno nell’immediato.

Il futuro della Randi dunque passa dalla ripresa del canale Horeca.
Certo. Nel nostro caso quella dell’Emilia Romagna che rappresenta il 90% del nostro mercato. Anche se non basta la riapertura di un locale, è fondamentale l’affluenza, la voglia che la gente ha di tornare a uscire e vivere momenti di convivialità attorno a un calice di vino.

E l’export?
Esportiamo in 17 Paesi del mondo con prevalenza in Giappone, Usa e Cina. A parte il Giappone che ha salvato il mercato, il resto si è quasi azzerato.

Terminiamo con un messaggio positivo. Un vino su cui scommettere per ripartire?
Vini freschi, immediati, piacevoli, frizzanti. Vini che trasmettono la voglia di stare insieme, divertimento, come Rambela extra dry ed extra brut della nostra azienda. Sono vini che ricordano la festa ed è ciò di cui abbiamo bisogno.


Filippo Fabbri
Calciatore mancato, giornalista per passione. Una stella polare, il motto del grande Gianni Brera: “Prima di scrivere un articolo bevi un bicchier di vino”. Perchè come diceva Baudelaire "bisogna diffidare degli astemi". Contatti: filfabbri@gmail.com
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