Paolo Benetti è ingegnere nella vita, con una speciale passione che sempre l’ha accompagnato: il vino. Il suggello porta la data del 2011, anno del primo corso Ais, scintilla che l’ha portato a fare parte dell’associazione, sino a guidare la Delegazione di Modena nel 2018. A lui abbiamo chiesto come vive questi giorni di #iorestoacasa.
Come trascorre questi giorni?
Lavoro da casa in smart work per qualche ora al giorno, nel resto della giornata mi tengo in contatto con amici e collaboratori di Ais Modena e approfitto del tempo libero per coltivare qualche hobby.
Consiglio di due vini in questi giorni di #iorestoacasa abbinati ad altrettanti piatti. Il primo.
Andrei sul classico: Tagliatelle al ragù con Lambrusco Salamino di Santa Croce.
Secondo vino.
Anche qui un classico dei tempi passati: Lambrusco Grasparossa Amabile con Bensone modenese. I nostri nonni erano soliti finire il pranzo inzuppando una fetta di Bensone nel Lambrusco.
Quale vino non deve mancare nella sua cantina?
Come vino del territorio, essendo un "sorbarista" per nascita, un buon Lambrusco di Sorbara da bere fresco. Al di fuori, un Barolo di Serralunga.
Il consiglio di un libro?
Ho appena terminato la lettura de "Il vino capovolto" di Jacky Rigaux e Sandro Sangiorgi. Un punto di vista diverso dal solito sulla degustazione, su cui si può essere più o meno d'accordo.
Un programma tv
La serie tv "Homeland". Io non guardo molta televisione ma quella è stata appassionante.