Sono 21 i musei rurali dell’Emilia-Romagna che hanno il compito di raccontare le specialità, dal Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale a Spilamberto, con la sala del bottaio le sue antiche batterie, passando per Zocca, in un antico ospitale del 1186 c’è il Museo del Borlengo e del Castagno, fino ad arrivare al Museo del Sale di Cervia, l’“oro bianco” romagnolo, c’è tutta la cultura e il sapore che questa terra custodisce. Attraverso suggestivi allestimenti pieni di immagini, oggetti e testimonianze, sono un veicolo per la riscoperta di valori e saperi. Sono luoghi che valorizzano il grande capitale culturale e sociale, le tradizioni enogastronomiche e folkloristiche sono le fondamenta dell’identità della comunità regionale, da tramandare alle nuove generazioni.
L’Emilia-Romagna è grande meta di turisti enogastronomici provenienti da tutto il mondo, pronti a vivere le suggestioni che la regione offre. La voglia di condivisione e di gusto porta questi prodotti sulle tavole di ristoranti e di alberghi che vogliono far vivere in toto l’essenza del gusto a chi viene da fuori.
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