Analizzando più a fondo i dati, sono incoraggianti i numeri relativi alla fascia giovane della popolazione: per il gruppo dei 16-17 anni c’è un incremento del consumo di quasi tre punti percentuali; per quanto riguarda la fascia successiva (18-19 anni d’età) c’è un lieve calo (-0,7%) ma rimane un buon numero, pari al 35,4%.
Geograficamente, l’assetto è più volatile. Nei dati relativi al 2018 soltanto il Trentino-Alto Adige, l’Umbria e le Marche hanno dati negativi, mentre l’Emilia-Romagna, stando all’indagine Istat, diventa la regione con la più alta penetrazione di consumo (62,5% contro il 54% nazionale), seguita da Valle d’Aosta (61%) e Marche (60,2%), mentre in fondo alla classifica resta la Sicilia (43%).
Non è un caso che l’Emilia-Romagna sia in cima alla lista, la sua grande tradizione enogastronomica e il turismo legato a questo settore sono elementi portanti di questo risultato, da sempre in prima linea come qualità e anche come quantità di produzione. Proprio il 2018 è stato un anno record sempre secondo le stime Istat che riporta una produzione di 50.43 milioni di ettolitri, +15% sia sul 2017 che sulla media storica 2008-2017. Tra le grandi regioni vinicole vale la pena menzionare gli ottimi dati di Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, con produzioni del 15% o più superiori alle medie storiche.