Cibo, la grande abbuffata mediatica

Marco Ferreri nella “Grande abbuffata” aveva individuato nel cibo il mezzo per oltraggiare la società borghese del tempo, sino al costo della vita. Il grande regista mai avrebbe immaginato nel lontano 1973 che il cibo sarebbe divenuto il mainstream per eccellenza del terzo millennio, addirittura più contenitore (parlato) del suo essere contenuto (mangiato).

La grande abbuffata d’oggi è fatta di parole e immagini, racchiusa in una cifra: 1.373.312. Sono le volte che nel corso del 2019, stampa, web, tv e radio italiani si sono occupati dell’argomento cibo. Ce lo dice il primo rapporto sull’informazione alimentare nei media italiani, presentato nel corso della V edizione del Festival del Giornalismo Alimentare a Torino.

A determinare questo boom sono stati web (729.357) e stampa (524.488), mentre radio (88.555) e televisione (30.912) sono stati in linea con gli anni passati. Nel 2019 il cibo ha rappresentato il 13,5% dell’informazione legata al tema del Made in Italy, che ha prodotto in totale quasi 300mila pubblicazioni. Nell’ambito del dibattito, oltre 200mila pubblicazioni riguardano le denominazioni di origine: in testa le DOC (oltre 90mila), cui seguono DOP (oltre 62mila), IGP (oltre 36mila) e DOCG (oltre 27mila).

Poi c’è l’attualità, alimentata della sostenibilità e dalle tematiche dello spreco alimentare. Appena un paio di settimane fa, presentando la V edizione, gli organizzatori del Festival avevano lanciato una petizione su Change.Org per rendere obbligatorio l’uso della “Food Bag”, la scatola che ogni ristoratore dovrebbe consegnare ai clienti per portare a casa il cibo pagato e non consumato. Un tema non ancora così sentito: di “doggy bag” si è parlato 321 volte in Italia, a fronte di oltre 1000 nel mondo.

Infine gli chef in tv: il più citato è Gordon Ramsay, seguono Alessandro Borghese, Joe Bastianich, Bruno Barbieri e chef Rubio.

"Di cibo sui media si parla tantissimo, una vera e propria bulimia informativa che caratterizza la stampa come il web, la radio e la tv – spiega Alessandro Cederle, Direttore de L’Eco della Stampa - I dati emersi da altre nostre ricerche, confrontate con questo nuovo report, ci dicono che si parla molto più di cibo che di politica, anche considerando un periodo come quello delle elezioni europee tenutesi nel 2019. Molto spazio viene dedicato al tema della sicurezza e delle malattie legate al cibo o che l'alimentazione può risolvere. Va registrato, però, che al grande attivismo dei media del nord fa riscontro la poca attenzione del centro Italia. Così come temi quali l'alimentazione vegana e vegetariana, largamente diffuse tra la popolazione, vengono sottaciuti a favore della dieta mediterranea. Una conversazione a cavallo tra "info" e "tainment", un equilibrio difficile su un tema così ricco di aspetti sociali, culturali e anche etici."

I dati del primo Report su cibo e media sono stati commentati da Guia Beatrice Pirotti, docente SDA Bocconi e coordinatore del Master of Management in Food & Beverage “Un primo aspetto socialmente interessante è che il cibo si vive, diventa esperienza, fa parte della vita di tutti i giorni, non più come consumo semplicemente funzionale – il doversi nutrire – ma anche e soprattutto come bene esperienziale, in grado di aggregare le persone. E si ha una compartecipazione sempre più vissuta tra utente finale e aziende, fino alla co-creazione di cibi e bevande. Il consumatore vuole dire la sua, non sta più solo a guardare cosa fanno le aziende del food&beverage. Sempre di più vuole esprimere un parere, essere coinvolto già nella fase di ideazione del prodotto. Diventa consum-attore e le aziende utilizzano i social o le community online per promuovere nuove idee e nuovi prodotti ascoltando quello che il consumatore dice.

Il Report è stato realizzato da L’Eco della Stampa analizzando 350.000 fonti e 1 milione di contenuti al giorno. Obiettivo: misurare l’impatto dei temi alimentari sui media, intercettare i temi più discussi e analizzare le modalità di informazione.


Filippo Fabbri
Calciatore mancato, giornalista per passione. Una stella polare, il motto del grande Gianni Brera: “Prima di scrivere un articolo bevi un bicchier di vino”. Perchè come diceva Baudelaire "bisogna diffidare degli astemi". Contatti: filfabbri@gmail.com
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