di Federica Bianchi
Cultura, inclusione, attenzione al territorio: sono questi gli ingredienti dell’iniziativa “La cultura nel cuore” messa in campo dal vino Sancrispino a sostegno di “Teatro No Limits”, il progetto messo a punto dal Centro Diego Fabbri di Forlì per consentire anche a non vedenti e ipovedenti di seguire gli spettacoli rappresentati sul palcoscenico.
Un sostegno che si traduce anche in una grande visibilità del progetto: gli spot in onda in questo periodo sulle reti Rai – protagonista Cesare Bocci (il Mimì Augello di Montalbano) – mostrano il logo di “Teatro No Limits”, e lo stesso logo campeggia sulle nuove confezioni Sancrispino.
"L’idea per questa iniziativa – ha spiegato nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto Paolo Galassi, Amministratore delegato di Due Tigli, produttore di Sancrispino – è partita proprio con il nuovo packaging. E parliamo di numeri importanti, visto che siamo presenti nel 50% dei supermercati italiani, con 15 milioni di pezzi distribuiti”.
“Con ‘La Cultura nel cuore’ – ha sottolineato dal canto suo Marco Nannetti, Presidente di Terre Cevico, il gruppo cooperativo di cui Due Tigli fa parte – ribadiamo l’impegno etico, culturale, e sociale intrapreso dal nostro gruppo, in piena corrispondenza con il sentire di tutti i nostri soci”.
Il progetto “Teatro No Limits” è stato promosso dal Centro Diego Fabbri di Forlì nel 2010, in occasione della rappresentazione di “Processo a Gesù” (uno dei testi più celebri del grande drammaturgo forlivese a cui sono intitolati centro e teatro), e anche grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna, finora sono stati un centinaio gli spettacoli audiodescritti (35 solo nel 2019), non solo a Forlì, ma anche in altri teatri della Regione; più di mille le persone con problemi visivi che ne hanno beneficiato.
L’idea, in sé, appare semplice: a ogni spettatore non vedente e ipovedente viene consegnata una cuffia wireless grazie alla quale può ascoltare la descrizione di tutti gli aspetti visivi dello spettacolo: scene, costumi, movimenti, addirittura espressioni del volto. Tutto, naturalmente, avviene in diretta, e la sfida è di non sovrapporsi alla recitazione, inserendosi nelle pause. M per raggiungere questo risultato occorrono un’accurata preparazione e molto lavoro, con la stesura di un vero e proprio ‘copione’ parallelo, in cui tutte le battute vengono cronometrate, e varie prove. Per gli spettatori non vedenti è previsto anche un tour tattile: guidati da attori e tecnici della compagnia, hanno la possibilità di recarsi sul palcoscenico e toccare elementi di scena e costumi.
Tutte opportunità che consentono a chi non vede di vivere compiutamente l’esperienza del teatro. “Lo stesso Diego Fabbri – ha ricordato Raffaella Baccolini, presidente del Centro intitolato al grande drammaturgo – diceva che il teatro è di tutti e per tutti, e a questo principio ispiriamo non solo questo progetto tutto il nostro lavoro”.
“Le barriere sono tali solo finchè non si trova il modo di superarle – ha rimarcato in conferenza stampa Fabio Strada, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipo vedenti di Forlì-Cesena -. E questo progetto può davvero essere d’esempio e di stimolo per inventare nuovi modi per abbatterle”.