Antitesi: deriva dal greco e significa letteralmente contrapposizione, si tratta di un figura retorica la cui funzione è quella di avvalorare un’affermazione, una situazione o una parola, negando il suo contrario. Secondo la Treccani, ma confermata anche dal mio postino, nella dialettica hegeliana, la tesi e l’antitesi si risolvono, come momenti astratti, nella concretezza di una sintesi superiore. Insomma, come dire che la contrapposizione tra parole di significato opposto, secondo il filosofo Hegel, viene risolta. Qualche esempio di figure retoriche per capirci meglio: "Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, oppure “Questo vino è giovane, ma sembra vecchio”.
Dunque, contrapposizione. Come tra sangiovese e merlot, due vitigni dalle caratteristiche antitetiche e che trovano una sintesi hegeliana nel nuovo vino di Cristina Geminiani “Antitesi”, per l’appunto.
Antitesi è pensato soprattutto per quel pubblico giovane, molto attento alla piacevolezza immediata di un vino. Dalla scheda del produttore: Antitesi appartiene alla tipologia delle Selezioni ed il suo nome deriva dal fatto che ogni elemento di cui è composto è antitetico: i due vitigni sangiovese 40% e merlot 60%, i due vigneti piantati su terreni dalle caratteristiche pedologiche estremamente diverse così come la loro esposizione. Infine, antitetica è la vinificazione: tradizionale per il merlot e soggetta ad appassimento naturale in fruttaio per il sangiovese.
Un rosso passito allora? Niente affatto. Stile Amarone, allora? Fochino! Antitesi è anzitutto un vino ben fatto, piacevolmente morbido ma senza molleggiamenti di varia natura. Ha tannini vellutati, più precisamente velluto Visconti di Modrone 500 righe, freschezza sufficiente a garantire scorrevolezza e un assortimento di profumi speziati: pepe nero del Sarawak, curcuma di Zanzibar, cannella di Ceylon e tabacco Burley del Kentucky. E vi sfido a dimostrare il contrario utilizzando un figura retorica.
FATTORIA ZERBINA,
RAVENNA ROSSO IGT,
ANTITESI 2017
EURO 15,00
