Cosa c’è di più aggregante di un’allegra tavolata? E quale modo migliore per conoscersi e conquistarsi, tra differenti culture, delle ricette che interpretano i vari Paesi? Creare un gustoso momento di incontro tra diverse nazioni è lo scopo dell’evento organizzato da Internations, la comunità internazionale che coinvolge gli Expats di tutto il mondo.
Lo scorso 20 settembre a Bologna, con il titolo “Three Food Cultures at the same Table” si è tenuta una cena conviviale nella quale tre paesi - Perù, Repubblica Domenicana e Italia - si sono incontrati per cucinare insieme: un’occasione per parlare di culture, di diversità ma anche di somiglianze. Un viaggio alla scoperta di nuovi sapori e di nuovi ingredienti che uniti alle eccellenze del nostro territorio hanno creato un menu davvero interessante.
Ha aperto la cena il Perù con un piatto tipico nazionale fresco e colorato: la Causa Limena le cui origini risalgono all’epoca precolombiana. Viene realizzato con il peperoncino giallo, l’aji amarillo e con le patate sudamericane papas amarillas, che in questa occasione, per onorare la città ospite emiliana, sono state sostituite dalla Patata di Bologna D.O.P.
La Repubblica Domenicana ci ha deliziato con gustosi Gnocchi di Platano conditi con il sugo emiliano per eccellenza, il ragù di salsiccia. Il platano è molto simile nella forma alla banana, ma la sua natura è decisamente più versatile. Ricco di amidi è l’alimento base della gastronomia sudamericana per questo viene chiamato il Pane Caraibico ed è al giorno d’oggi considerato come un cibo vitale per l’alimentazione dei paesi poveri, grazie alla sua capacità di fruttificare tutto l’anno e alla sua ricchezza dal punto di vista nutritivo.
Per il dessert è scesa in campo l’Italia, o meglio la Romagna, con una cheesecake che racconta il territorio attraverso quattro eccellenze gastronomiche in un divertente gioco di contrapposizioni dolci e salate: sul biscotto al cacao e Olio Extra Vergine di Brisighella DOP. una crema a base di Squacquerone di Romagna DOP e Formaggio di Fossa di Sogliano DOP accompagnata da un caramello salato al Sale Dolce di Cervia e vaniglia del Madagascar.
La serata si è conclusa con una degustazione di caffè e rum domenicani, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
Cos’è InterNations e qual è lo scopo della sua attività?
Lo abbiamo chiesto a Laura Bizzari, docente di inglese ed italiano per stranieri, fondatrice e presidente di Bologna Connect (www.bolognaconnect.com) l’associazione no profit che promuove la Città di Bologna all’estero, e membro di InterNations fin dalle sue origini.
“InterNations mette in contatto la comunità locale con gli espatriati presenti sul territorio, creando per loro un punto di riferimento sia dal punto di vista sociale che professionale. Offriamo a chi si trasferisce in un nuovo paese le informazioni ed il supporto necessari per muovere i primi passi e per creare una rete di contatti con cui trascorrere tempo, condividere interessi o tessere rapporti lavorativi.”
La cena conviviale si è dimostrata un format ideale per creare relazioni, sono previsti altri eventi di questo tipo?
“Assolutamente si! Rivesto il ruolo di Consul, ovvero amministratrice, del gruppo “Let’s speak Italian” che propone diversi incontri mensili per offrire la possibilità agli expats di Bologna di esercitarsi con la lingua e approfondire la nostra cultura. Gran parte dei nostri eventi vertono sulla degustazione, preparazione o condivisione di cibo, perché il cibo è cultura, soprattutto per il nostro paese, ed è proprio a tavola che si è più propensi allo scambio, alla chiacchiera, alla condivisione dell’esperienza umana.”
L’alimentazione insomma è un modo per stare insieme, per scoprirsi e aprire la mente oltre i propri confini. Arrivare da lontano, infatti, significa portare con sé cultura e tradizioni che ci consentono di vedere il mondo con altri occhi.
Il cibo da una parte ci rassicura: aiuta a ritrovare le proprie radici, crea un ponte verso la propria terra e i propri affetti, dall’altra offre un’apertura al mondo: è la prima forma di contatto tra due civiltà, tra due gruppi sociali o tra due individui, che presuppone fiducia nell’altro, in colui che ci prepara e ci offre un alimento sconosciuto. L’incontro tra culture può avvenire anche grazie allo scambio culinario, che facilita l’integrazione, moderando quei conflitti e quegli attriti che sorgono dall’incomprensione, dall’eccessiva diversità e dalla paura dell’altro.
La cucina è allora «la soglia più accessibile di una cultura. È la soglia più bassa di un confine. Mangiare la cucina degli altri significa attraversare questa soglia»