di Alice Magnani
In attesa dello show cooking a Casa Artusi in occasione della Notte Bianca del Cibo italiano (4 agosto), Luisanna Messeri ha raccontato la sua ultima fatica editoriale, "La cucina del Casale”. Edito da Rai Libri nel 2018, il volume è stato presentato a Casa Artusi nell’ultima edizione della Festa Artusiana a Forlimpopoli. Non nuova a Casa Artusi, dove aveva già ricevuto il Premio Marietta ad honorem nel 2007, Messeri ha presentato i contenuti del suo libro, un vero e proprio intreccio tra la cucina domestica - fatta di precisi ingredienti e sapiente manualità - e la dimensione affettiva. Ad affiancarla in questo gustosissimo viaggio sono stati Laila Tentoni, Presidente di Casa Artusi, e Antonio Tolo, responsabile della biblioteca Pellegrino Artusi.
"Questo libro è frutto del mio sudore. Delle ore, tante, rubate alla mia vita, alle mie giornate – ha detto Messeri – Per me la cucina è una storia d’amore e nel mio libro lo si capisce bene, ad iniziare dalla dedica che faccio ai miei figli. Penso infatti che le ricette che insegniamo ai nostri cari siano il vero tesoro della famiglia, quello che lasciamo in eredità, molto più dei beni materiali. Ricreare una ricetta dona felicità e soddisfazione”.
Contenitore di ricette, consigli, esperienze personali… La cucina del Casale potrebbe sembrare un ricettario ma Messeri assicura: “Non ho voluto scrivere un manuale, per me sarebbe stata una scrittura troppo tecnica. Anzi questo libro è sulla mia vita, sulle belle esperienze che per me sono sempre, inevitabilmente, legate a quello che succede a tavola. Penso di aver scritto pagine vive, così come è viva la mia cucina. Ovvero…mi piace cucinare utilizzando le ricette tradizionali e, allo stesso tempo, anche provare piatti nuovi: per esempio mi diverto a ricreare le ricette che i miei figli portano a casa dalle loro esperienze all’estero”.
Una cucina tradizionale quella di Messeri, che non ha paura di aprirsi alle nuove contaminazioni… in fondo l’importante è sempre trovare un equilibrio. E a proposito di tradizione, sono tanti i rimandi al manuale artusiano, a partire dalla stagionalità dei prodotti, una filosofia che parte dal carrello per arrivare al piatto.
“E’ importante raccontare i prodotti a partire dalle stagioni affinché i consumatori siano preparati negli acquisti e selezionino solo prodotti di qualità. Da qui il mio consiglio di una buona spesa, fatta acquistando possibilmente dai produttori locali e abolendo rigide liste della spesa”.
Per Messeri, così come per Pellegrino Artusi, la scelta delle materie prime è il vero punto di partenza per una cucina di qualità.
“Quello con il cibo è un rapporto carnale, dunque è meglio sceglierlo con cura. Se è vero che per scegliere un paio di scarpe entriamo in più di un negozio, perché accontentarsi nella prima braciola che troviamo al supermercato?”
E, oltre a fare bene a noi, una spesa ben fatta aiuta anche portafoglio e ambiente… “Fare una buona spesa ci porta inevitabilmente a spendere meglio i nostri soldi perché selezioniamo con cura i prodotti. Inoltre, acquistando quasi giorno per giorno, gli alimenti si consumano sul momento e si evitano gli sprechi”.
E a spesa fatta?
“Come si dice da me (in Toscana ndr), con gli ingredienti buoni non si cucina, si cuoce. Perché quando le materie prime sono di qualità, non servono elaborate preparazioni. Dobbiamo tornare a cucinare con semplicità: un piatto è perfetto quando non c’è più niente da togliere, a quel punto si può gustare la sua vera essenza”.
Autenticità, passione, volontà. Parole che bastano a descrivere Messeri e il suo straordinario modo di fare cucina e raccontarla. Una cucina che è allo stesso tempo impegno, divertimento e regalo per gli altri. A testimoniare che...quelle ore ‘rubate’ non sono