Per capire che c’è una Romagna ancora inesplorata e fuori dagli schemi basta affidarsi al navigatore… per trovarsi un ponte crollato dalle intemperie del tempo. La strada è interrotta, oltre non si va. Spiazzante persino per i potenti mezzi di google maps. Il modo per arrivarci passa per il centro di Modigliana, un taglio a metà del paese e via su una salita le cui ferite dell’alluvione portano tutto il loro carico di apprensione.
La destinazione è l’agriturismo Il Teatro. Un luogo il cui palco è una veduta dall’alto che domina le tre valli che caratterizzano la produzione vitivinicola di Modigliana (Ibola, Tramazzo e Acerreta). La trama la scrivono Luca Monduzzi e Stefania Montanari, un faentino e una modiglianese in un derby dei sentimenti che li ha uniti nella vita e nella condivisione di una vigna e appunto un agriturismo.
Trascorrere una mezza giornata da loro significa fare esperienza in un luogo esclusivo. Non una frase fatta ma un modo di intendere l’ospitalità. I posti non vanno oltre 10. E già questo ci dice qualcosa. Poi c’è la particolarità del non accumulo. E cioè chi prenota – che siano 2 o 4 o 7 persone che sia – sa che avrà il luogo tutto per sé, perché è in questo modo che si “gusta” meglio l’offerta, non solo nel palato ma anche tutto quanto gira intorno a ogni piatto. Perché se è vero quanto ha sempre sostenuto Carlin Petrini che ogni mangiare è una scelta agricola, ecco che Luca ti fa capire chiaramente cosa c’è dietro a ogni proposta.
L’esperienza del sottoscritto è avvenuta un sabato. Prima di pioggia, poi un poco di nebbia. Mi è andata male? Tutt’altro perché lì respiri veramente un’atmosfera unica. Una stanzetta tutta per te, Luca che ti accoglie e ti racconta cos’è il Teatro, un progetto agrituristico iniziato nel 2019 pienamente calato nel contesto di Modigliana. Il menù varia a seconda delle stagioni.
Si è partiti con un antipasto di giardiniera fatta in casa, neanche parente di sesto grado di quella acetosa di produzione industriale dei supermercati. Lo stesso dicasi dell’olio e dei fegatini in salsa su pane toscano, apprezzati persino dal sottoscritto che mai ha amato questa pietanza. Come primo, Tortelli di ricotta di mucca e salsa di rucola selvatica, come secondo Costolette di maiale brasate al Sangiovese e cavolo nero in padella. Il finale riserva una deliziosa crema e arancio con gelato di febbraio, insieme a torta casereccia di mele.
Ad accompagnare i piatti una Albana secca “Selezione Torre San Martino” 2022 e il Romagna DOC Sangiovese Modigliana “Atto II” 2023. Quest’ultimo porta la firma de Il Teatro, progetto enologico partito una decina di anni fa nel territorio di Modigliana, e confluito nell’Associazione Stella dell’Appennino, una delle proposte più innovative nel panorama vitivinicolo della Romagna. Pochi gli ettari dell’azienda, 5 in tutto, per circa 6mila bottiglie, diminuite poi dopo la terribile alluvione che ha franato più di un terreno dell’azienda.
Malgrado questo Luca e Stefania vanno avanti nel loro percorso e vien da dire per fortuna. Perché il Teatro è un’esperienza nel piatto e nel calice. Non sono tanti i palcoscenici che possono esprimere questa simbiosi così riuscita.
Sui vini de Il Teatro leggi l’articolo di Giovanni Solaroli.