Ok, siamo la patria del Lambrusco e del Sangiovese. Quella per troppo tempo considerata delle quantità e solo negli ultimi anni anche della qualità. Quella dove si mangia meglio di tutti (stampa internazionale docet). Adesso abbiamo un altro primato: siamo la prima regione in fatto di consumo di vino. A certificarlo è l’Istat nell’indagine “Aspetti della vita quotidiana” su dati del 2018.
Una selva di numeri decisamente interessante, per tante ragioni. Un po’ per il primato nazionale, e qui il senso di appartenenza territoriale viene fuori con quel 62,5% di emiliano-romagnoli che alzano un calice di vino, superando di poco la fredda Valle d’Aosta (61%).
Poi perché ci dice che la bevanda alcolica più bevuta nel Belpaese è il vino. Lo beve almeno una volta all’anno il 54,1% degli italiani (oltre 29 milioni di persone), e tutti i giorni il 18,2% (poco meno di 10 milioni di persone). Supera la birra, consumata almeno una volta all’anno dal 50,4% delle persone, con solo il 4,8% che ne beve tutti i giorni. Se poi si va su aperitivi, amari e superalcolici, si scende al 45,9% e solo dallo 0,7% quotidianamente.
E ancora, le pari opportunità non abitano nel vino: il 66,3% dei maschi lo beve una volta all’anno contro il 42,6% delle donne, mentre è piacere di tutti i giorni per il 27% dei maschi, contro il 9,9% delle femmine.
Allargando lo sguardo a tutte le bevende alcoliche, nel 2018 il 66,8% della popolazione (dagli 11 anni in su) ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, percentuale in aumento rispetto al 65,4% del 2017. La percentuale dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche è pari al 20,6%, in diminuzione rispetto a quanto osservato dieci anni prima (27,4% nel 2008). In aumento la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 40,6% del 2008 al 46,2% del 2018) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 25,4% del 2008 al 30,2% del 2018).
Qui l’indagine Istat: https://www.istat.it/it/archivio/230479