L’esordio in pubblico del Modigliana bianco non avrebbe potuto svolgersi in una cornice più adatta di quella di Slow Wine Fair 2024. Masterclass con posti esauriti a testimonianza dell’interesse che questa piccola area della Romagna Toscana ha saputo suscitare sia nel pubblico dei winelovers, che in quello più smaliziato degli operatori. La curiosità verso questi vini bianchi di “montagna” è stata ampiamente soddisfatta dalla precisa ed esaustiva presentazione della relatrice, la giornalista di origini svedese Åsa Johansson. Personalmente condivido appieno la scelta di una relatrice “alloctona” e sono convinto che uno sguardo esterno possa fornire al racconto di un qualunque territorio un punto di vista diverso, magari anche critico, e ciò non può che essere un alimento per la crescita.
Detto questo, il Modigliana bianco per chi ancora non lo sapesse, è una tipologia relativamente giovane, difatti si può rivendicare in etichetta, come sottozona del Romagna bianco, dall’annata 2022. Ciò non vuol dire però che quegli stessi vini non esistessero prima, anzi l’esistenza documentata delle varietà impiegate e impiegabili presenti nel territorio ha costituito elemento indispensabile per il riconoscimento della sottozona. Varietà che nel nostro caso sono Trebbiano minimo 60%, Chardonnay e Sauvignon blanc, da soli o congiuntamente, massimo 40%.
Tuttavia il pensiero che anima questo gruppo alquanto coeso di produttori, pensiero che vale sia per i rossi che per i bianchi, non è tanto puntare sulle caratteristiche dei vitigni, quanto invece valorizzare il territorio i cui elementi caratteriali sono i suoli di marne e arenarie, la presenza dei boschi, l’altitudine e le esposizioni che significano più o meno ore di luce. Elementi che nei Modigliana bianco si traducono in profumi di fiori ed erbe spontanee, freschezze accentuate, e attitudine alla longevità, come ha dimostrato la degustazione.
Il drappello dei produttori di Modigliana ha fatto un gran lavoro da ogni punto di vista. È riuscita a richiamare fortemente l’identità del proprio territorio, e ci auguriamo che prima o poi ogni etichetta recherà la dicitura della sottozona, è riuscita a fare squadra e presentarsi uniti e a organizzare eventi come questo per portare il racconto al di fuori del proprio orticello. Credo sia un po' anche questo che ci aiuta a definire questi vini con l’aggettivo “contemporanei”.
Per le ragioni legate alla gioventù di questa sottozona dal punto di vista normativo, non tutti gli 8 vini assaggiati erano etichettati come Modigliana bianco. Vediamoli: Menta & Rosmarino con il M. Bianco Area 88 2022, Il Teatro con Il M. Bianco I Vespri 2022, Villa Papiano con il igt Tresche 2022, Ronchi di Castelluccio con il Colli di Faenza 2020, Fondo San Giuseppe con il M. Bianco Caramore 2023, Mutiliana con il Ecce Draco 2018, Casetta dei Frati con il igt Fracielo 2009 e infine Il Pratello con il Le Campore 2002.
Vini di diverse annate scelti proprio per mostrare quanto bene possono invecchiare ed evolvere anche se qualche cedimento “ossidativo” nei 2009 e 2002 al naso si è avvertito, fermo restando l’integrità di bocca. Un altro elemento che si è potuto riscontrare è quello della scarsa influenza del vitigno nei vini; chi era presente lo ha potuto verificare da solo, c’erano vini trebbiano 100% e altri Sauvignon blanc 100% ma le caratteristiche che fanno piacere questi vini erano comuni a tutti: freschezza, verticalità, e moderato calore alcolico.