È stata una vendemmia in chiaroscuro quella vissuta dalle aziende agricole della Città Metropolitana di Bologna. Secondo un’indagine realizzata da Confagricoltura Bologna sui propri associati, la produzione è calata del 30-35% nei vigneti del capoluogo emiliano e del 20-25% in quelli del territorio di Imola, a causa degli effetti del maltempo e delle malattie fungine. Nonostante queste difficoltà, le viti hanno prodotto grappoli di grande qualità, rendendo così meno amara la vendemmia per gli agricoltori.
“C’è molto rammarico, perché poteva essere davvero un’annata memorabile - commenta Marco Caliceti, vice-presidente di Confagricoltura Bologna e direttore della cantina Tizzano di Casalecchio di Reno – Le previsioni iniziali erano positive, purtroppo le condizioni meteo avverse e la comparsa delle fitopatie hanno colpito gran parte dei nostri vigneti. Il clima instabile della tarda primavera, tra l’alluvione di maggio e le piogge di inizio giugno, oltre alle diverse grandinate che hanno arrecato problemi importanti anche alle strutture, è stato un vero e proprio innesco per le fitopatie, che hanno danneggiato le produzioni di molte aziende agricole, soprattutto quelle che seguono una coltivazione biologica. La situazione è poi in parte migliorata nell’ultimo periodo, permettendoci di chiudere con raccolti di grande qualità, seppur in quantità minori rispetto alle aspettative”. “Abbiamo avuto diverse difficoltà con il proliferare della peronospora ma, fortunatamente, siamo riusciti a limitare i danni che si sono attestati su una mancata produzione del 20% - dichiara Marco Branchini dell’Azienda Agricola Branchini di Toscanella di Dozza, vicino a Imola - La vendemmia però è stata di livello, con uva bianca e rossa di alta qualità. Credo che la nostra annata 2023 per Albana, Sangiovese e Pignoletto sarà da ricordare”.
Anche Podere Riosto, importante realtà di Pianoro, sulle colline bolognesi, ha evidenziato qualche difficoltà. “Pur non avendo avuto grandi problemi con l’alluvione e la grandine, la produzione è calata del 20-30%, dato che si somma e aggrava la diminuzione dello scorso anno - spiega la titolare Cristiana Galletti - L’uva raccolta è da considerarsi inoltre di media-buona qualità”.
Chi invece ricorderà a lungo, in positivo, questo 2023 è l’Azienda Agricola Lodi Corazza situata tra Ponte Ronca e Zola Predosa, vicino Bologna, che ha registrato un aumento della produzione rispetto agli scorsi anni. “Siamo consapevoli che per noi è stata un’ottima annata - racconta Silvia Corazza - grazie anche al fatto che non siamo stati colpiti dagli eventi atmosferici e dalle fitopatie. Probabilmente l’aver adottato la difesa delle colture attraverso la lotta Integrata ha aiutato. La vendemmia tardiva ha poi permesso una produzione di circa il 20-30% in più rispetto al passato. Siamo soddisfatti soprattutto per la raccolta dell’uva bianca, davvero di ottima qualità”.