Brisighella Anima dei Tre Colli è il nome scelto dalla neo costituita Associazione di vignaioli di Brisighella per sancire la propria identità territoriale e unire persone, idee e risorse attorno ad un progetto in via di perfezionamento. Il nucleo fondativo è formato da un drappello di viticoltori che negli anni hanno contribuito in modo determinante a delineare i vini di questa ampia parte dell’appennino tosco-romagnolo: Azienda Agricola Gallegati (Cesare Gallegati ne è il Presidente), Vigne dei Boschi di Paolo Babini, Vigne di San Lorenzo di Filippo Manetti, Fondo San Giuseppe di Stefano Bariani e Podere Baccagnano di Marco Ghezzi. La Collina condotta da Mirja Scarpellini sarà quasi certamente la prossima ad aderire.
Dunque, un altro tassello nel complesso mosaico della viticoltura di collina si va ad aggiungere a Modigliana e Castrocaro nella valorizzazione dei singoli territori. Ma, a differenza di Modigliana e Castrocaro, il serbatoio potenziale cui attingere in termini di vigne, aziende e dunque si spera idee e risorse è parecchio più ampio. Il fulcro di questo inedito “racconto” brisighellese sarà naturalmente il vino e una nuova etichetta frutto di un progetto e di un protocollo condiviso sull’Albana.
Brisighella è un territorio complesso, le vigne sono dislocate su terreni ed altitudini molto diverse. Una prima prova sarà interpretare le differenze tra i vini prodotti sui tre suoli presenti nell’areale produttivo, (corrispondente grosso modo alla “sottozona Brisighella definita per il sangiovese), e cioè terreni di argille e calanchi, terreni a matrice gessosa e la formazione più alte marnoso-arenacea.
Il nuovo vino avrà in etichetta il marchio dell’associazione e vedrà la luce tra un paio di anni (la vendemmia 2021 che uscirà nel 2025 è già accantonata) e sarà, come detto, un’Albana anche se i vini che non avranno ottenuto la docg, non potranno recare in etichetta il nome del vitigno. Ci sarà però la garanzia dell’Associazione: il protocollo di vinificazione prevede tre anni di affinamento con il rispetto di una quota in legno. Non sarà una sostituzione del Brisighella bianco (doc rivendicabile dal 2022) che prevede una base ampelografica diversa, ma una alternativa a chi vorrà “Bere un Albana di Brisighella” bypassando l’idea che un bianco romagnolo si debba bere giovane.
“Anche se il Sangiovese riveste un ruolo importante per la nostra zona -spiega il neopresidente Cesare Gallegati- è nell’Albana che si ritrova la nostra identità unica”.
Come dargli torto, visto che un quarto di tutte le vigne di Albana sono in territorio brisighellese. Il debutto ufficiale dell’associazione ci sarà fra due settimane, il 22 e il 23 luglio alla nuova edizione di Borgo Indie, presso il chiostro del convento dell'Osservanza di Brisighella.