Quadro fortemente preoccupante per l’agricoltura emerge da una prima ricognizione della Regione Emilia-Romagna sulla situazione post alluvione: il 42% della superficie agricola utilizzata è stato colpito dagli eventi alluvionali e sono 64 mila i lavoratori interessati. La ricchezza di questo territorio a fortissima vocazione agroalimentare rischia di essere in parte compromessa da questa catastrofe, arrivando a una perdita legata alla sola produzione stimata a oltre 1,5 miliardi di euro. A questa perdita annuale vanno aggiunte le perdite di produttività futura per moria delle piante e animali, di superficie agricola per le frane e danni ai mezzi, attrezzature scorte e strutture, più i danni di tutta l’agroindustria.
Gli addetti che operano in agricoltura, caccia e pesca in zone colpite da almeno un evento sono oltre 41.000, circa il 55% degli addetti del settore nell’intera regione in quasi 21.000 aziende, da sommare agli oltre 23.000, circa il 39% del settore agroindustriale che conta più di 2.800 aziende colpite.
“Si tratta di uno scenario drammatico – commenta in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi - Chiediamo risorse adeguate per risarcire le imprese agricole e agroalimentari per i danni produttivi, e contributi a fondo perduto per ricostruire le strutture, i mezzi, gli impianti frutticoli in campo, con un’intensità di aiuto che possa arrivare al 100% attraverso procedure rapide e snelle che diano velocemente liquidità alle imprese. Bisogna inoltre prevedere un adeguamento del quadro degli adempimenti amministrativi per consentire deroghe e proroghe aderenti all’emergenza”.
Le criticità individuate fin da subito sono i terreni completamente sradicati e franati che hanno mutato profondamente la morfologia del suolo, la moria di piante e animali, l’allagamento degli allevamenti, i danni ai mezzi, attrezzature scorte e strutture.