Cinquant’anni di Lambrusco tra il Museo Ferrari e Vinitaly

Il Lambrusco celebra i suoi cinquant’anni di storia e lo fa alla grande con la complicità del Museo Ferrari di Modena che sarà il teatro delle celebrazioni del rosso spumeggiate emiliano. Un vino che proprio come la Ferrari rappresenta l’anima dell’Emilia, in Italia e nel mondo, grazie anche ai numeri della sua produzione: 50 milioni di bottiglie Doc a si aggiungono oltre 100 milioni di bottiglie di Lambrusco Emilia IGT, che complessivamente, per il 60%, prendono la strada dell’export.

I 50 anni delle più storiche DOC del Lambrusco saranno festeggiati questa sera (31 marzo) proprio al Museo Ferrari dal Consorzio Tutela Lambrusco insieme ai suoi soci produttori con una cena esclusiva firmata dagli chef Emilio Barbieri (Ristorante Anna), Stefano Corghi (Ristorante Il Luppolo e L’Uva e Osteria Santa Chiara) e Andrea Medici (Ristorante Osteria in Scandiano). Protagonista ovviamente sarà il Lambrusco: un vino che, sotto un unico nome, racchiude un’ampia gamma di interpretazioni e denominazioni, alcune delle quali sono nate oltre 50 anni fa.

Aver raggiunto e superato i 50 anni dal riconoscimento delle più storiche DOC del Lambrusco è un traguardo importante” commenta Claudio Biondi, Presidente del Consorzio Tutela Lambrusco. “Una storia che, prima di tutto, ci teniamo a celebrare insieme ai nostri produttori. Sono loro i principali protagonisti di questo percorso”.

Sono in tutto 70 le cantine, del modenese e del reggiano, facenti parte dell’attuale Consorzio Tutela Lambrusco. Di dimensioni diverse, dai piccoli produttori alle cooperative, essi rappresentano ben sei denominazioni, di cui quattro nate oltre cinquant’anni fa: Lambrusco di Sorbara DOC, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC e Reggiano DOC. Dai vini più freschi ed immediati a quelli più ricchi e strutturati, il Lambrusco è un vino caratterizzato da una grande versatilità. Una caratteristica dovuta sia all’ampio ventaglio di vitigni, ben 12, appartenenti alla famiglia di uve, ma anche ai diversi metodi e tipologie produttive. Specialmente negli ultimi anni, infatti, in aggiunta al frizzante che ne è senza dubbio la declinazione più diffusa, si sono affermati gli spumanti Metodo Charmat e Metodo Classico, così come vini Lambrusco prodotti con rifermentazione in bottiglia.


E per chi lo volesse incontrare da vicino l’appuntamento con il Lambrusco è già da domenica 2, fino a mercoledì 5 al Padiglione 1 di Vinitaly a Verona (Stand B3-C3) dove il Consorzio Tutela insieme a quindici cantine incontreranno addetti ai lavori provenienti dall’Italia e dal mondo e winelovers con un intenso programma di attività fra cui tre masterclass affidate alla conduzione di esperti del settore, Filippo Bartolotta, wine educator, e Gabriele Gorelli, unico Master of Wine in Italia.

Per info: www.lambrusco.net


Maurizio Magni
Giornalista e sommelier è responsabile della guida Emilia Romagna da Bere. A tavola e nella vita è sostenitore del libero arbitrio e del paradosso francese.
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