Chi capitasse dalle parti di Verona farebbe bene a visitare il museo del vino di Cantine Giacomo Montresor. Non tanto perché nell’azienda vinicola che quest’anno compie 130 anni c’è anche un “tocco” di Romagna (il 75% della cantina è di Terre Cevico), bensì per la qualità del progetto. Perché di musei del vino ce sono diversi in giro per l’Italia, ma pochi riescono unire il racconto con l’essenzialità, l’efficacia con l’esperienza. Perché è proprio questo che lascia il segno. Il museo infatti non è semplicemente uno spot sull’azienda in quanto mette in relazione i vini Montresor con la storia di Verona, il territorio della Valpolicella, il percorso agricolo e vitivinicolo circostante.
Il museo, inaugurato nei giorni scorsi, si disloca su un’area ristrutturata della cantina di 500 metri quadrati. Tre sono i fili conduttori della narrazione. Prima di tutto la storia di Cantine Giacomo Montresor nella liaison con la città di Verona. Lo dice la stretta vicinanza geografica dell’azienda, a due chilometri dal centro storico della città, lo confermano le scelte strategiche della cantina nel corso dei decenni sempre in piena sintonia con il territorio circostante.
La seconda sezione è dedicata alla tradizione vitivinicola narrata attraverso i suoi “attrezzi” agricoli, da inizio Novecento ad oggi: antiche botti, tini, pigiatrici, aratri, strumenti della campagna e tanto altro. A raccontare questa storia è un virtuale “fattore” della cantina che attraversa i decenni in un viaggio arricchito da tradizioni e cultura popolare.
L’ultima sezione pone lo sguardo al territorio della Valpolicella nella sua interezza: clima, paesaggio, uve, strumenti di vinificazione e soprattutto l’appassimento delle uve e la storia dell’Amarone.
Il museo è gratuito e aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19 (escluso il lunedì fino al 31.12.2022. Da gennaio l’apertura sarà tutti i giorni).
La visita termina nel wineshop con tutte le referenze della cantina. Lo spazio ospita anche una grande opera artistica (9,25x2,50) di Emanuele Marchesini realizzata utilizzando materiale della filiera vitivinicola (resine, vino, vinaccioli, vinacce, raspi, foglie di vigna, pigmenti). “Dionisiaco e Apollineo”, questo il titolo dell’opera, si ispira alla filosofia di Nietzsche, il quale individua nell’uomo un equilibrio tra spirito dionisiaco e apollineo, tra caos e razionalità. Il vino è l’elemento che reca in sé la follia e la ragione.
Il museo è stato inaugurato nei giorni scorsi dal Presidente e Vicepresidente di Cantine Montresor, Marco Nannetti e Luigi Turco, il Consigliere regionale Alberto Bozza, e Christian Marchesini Presidente del Consorzio Vini Valpolicella. Il Consigliere Bozza ha anche consegnato al Presidente Nannetti una targa della Regione Veneto per le celebrazioni dei 130 anni della cantina.
Insieme al Museo, per i 130 anni anche un libro che ripercorre la storia della cantina e una bottiglia celebrativa (Amarone della Valpolicella DOCG Riserva 2012).