In un’epoca sempre più fast, ecco una proposta slow con un “esercito” di 113 cantine dall’Emilia Romagna. La location è Bologna Fiere (Padiglioni 15 e 20) teatro della quarta edizione di Slow Wine Fair da domenica 23 a martedì 25 febbraio. Complessivamente sono circa 1200 i produttori, tra Italia e oltreconfine, oltre la metà dei quali con certificazione bio. Dall’estero sono 157 le cantine partecipanti in arrivo da 28 Paesi, con la presenza di importanti denominazioni da Borgogna, Bordeaux, Champagne, Rodano, Loira, Mosella, Reno, sia da Stati meno conosciuti come Giappone, Georgia, Bolivia e Cile. La nazione più rappresentata è la Francia con 50 cantine.
Rivolte ad appassionati e professionisti del settore, sono 17 le masterclass per una panoramica che va dalle vigne del catarratto in Sicilia alla scoperta del Bobal nella Manchuela spagnola. Un’occasione per apprendere da esperti del settore e riflettere su temi di attualità, quali la tutela e la valorizzazione di vitigni autoctoni, la difesa e la promozione di coltivazioni biologiche e biodinamiche, e la salvaguardia di vigne storiche, borghi e comunità.
Tra le iniziative in fiera due riconoscimenti: il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow. Organizzato in collaborazione con la Milano Wine Week e giunto alla terza edizione, premia i sommelier, i patron dei ristoranti e gli enotecari che si sono distinti per la loro dedizione, voglia di sperimentare, di far conoscere e spiegare al pubblico il mondo del vino. Il Premio include 13 categorie, 8 territoriali e 5 legate a topic tematici. La premiazione si svolge il 24 febbraio nella Sala Reale Mutua.
In fiera anche sezioni dedicate agli amari, spirits e sidri. E per la prima volta anche uno spazio dedicato alla Slow Food Coffee Coalition, dove cinque torrefattori guidano i visitatori alla scoperta del caffè di qualità.