Il tannino, tra odio e amore

Il tannino è sicuramente il componente più amato e odiato di un vino, dopo il prezzo naturalmente. La sua assenza o presenza costituisce l’oggetto principale di tanti “forum” nostrani intavolati, è il caso di dirlo, in ogni occasione. Una vera e propria “star” con pregi e difetti che possono guastare la serata o renderla immemorabile; se c’è non lo si vorrebbe, se manca se ne lagna l’assenza. Spesso lo si aggettiva con termini che sconfinano nella fantascienza.

Il tannino (assieme all’alcol) svolge una funzione tattile importante, “disidrata” la bocca quando mangiamo cibi molto unti e succulenti, quali possono essere spezzatini, brasati, carni alla griglia di grosso spessore, che lasciano una sensazione di untuosità eccessiva ed in presenza della quale il nostro equilibrio di bocca salta.

Il tannino si trova nei vini rossi ed alcuni ne sono particolarmente ricchi. Uno di questi, ad esempio, è il Sagrantino di Montefalco, un vino umbro molto longevo. Anche certi Cabernet Sauvignon in quanto a tannini non scherzano affatto. Ma, restando in casa nostra, troviamo il ben noto Bùrson da uve Longanesi. Ci sarebbero anche i Barolo e Barbaresco, ma ultimamente l’approccio tannico di questi vini langaroli si è parecchio “ammorbidito”.

Anche alcuni Sangiovese, quando ammorbati da uso improprio dei legni, può
mostrare una certa tannicità, anche se la chiave di lettura di un Sangiovese
sta nella freschezza
. Il tannino è a volte come un’ospite “rumoroso”, lo si
avverte se il rumore di sottofondo è molto più basso se, al contrario, regna il
silenzio, allora la sua potente voce non sovrasta, ed è il caso della bottiglia
di oggi.


Il Castellione di Calonga, un cabernet sauvignon in purezza delle prime colline forlivesi, tra Faenza e Forlì. L’annata 2001, appena degustata dal sottoscritto, si è finalmente rivelata in tutta la sua straordinaria bontà. Dopo anni di attesa il “cantante” tannino si è stancato di urlare ed ha abbassato il tono di voce, lasciandoci “ascoltare” gli altri suoni del sottofondo. Morbidezza, persistenza di gusto, ricchezza dei componenti, struttura, tannini, acidi e sali sono in perfetto equilibrio. Peccato che quest’annata sia oramai introvabile, ma se vi ci imbattete, non esitate ad acquistarla e a godervela.


Azinda Agricola Calonga (Via Castel Leone 8, Forli)

Vino: Forli IGT Castellione 2001

Info: https://calonga.it/


Giovanni Solaroli
Giornalista, degustatore ufficiale, docente AIS, per anni è stato il referente per la Romagna della Guida Ais nazionale Vitae. E' co-autore del primo e unico libro interamente dedicato all’Albana di Romagna.
giovannisolaroli@gmail.com

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